Augusta Montaruli parla alla Camera con la lingua dei segni ma nessuno la capisce: «Se l'aula avesse approvato la legge...»

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di Simone Pierini
Un applauso sincero partito dai componenti della Camera dei Deputati verso la deputata di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli che, per la prima volta, ha portato in aula la lingua dei segni. Una provocazione la sua che ha trovato impreparato il presidente di seduta Fabio Rampelli e l'aula stessa. «Qui non c'è alcuna possibilità di tradurre la lingua dei segni», ha rilevato Rampelli.

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La Montaruli ha risposto a tono: «Se quest'aula avesse approvato la legge sulla lingua dei segni e se fossero stati approvati gli emendamenti negli scorsi provvedimenti, quest'aula non sarebbe stata più sorda di me, oggi, e avrebbe compreso quello che avevo da dire».

Il nuovo modo di prendere la parola è stato inaugurato durante un ordine del giorno volto a escludere le pensioni di invalidità ai fini del calcolo del reddito per avere diritto al Reddito di cittadinanza. Le è stato quindi chiesto di accompagnare il Lis con la parola. Montaruli, che non è sorda ma lo sono i suoi genitori e quindi con chi le ha parlato ha evocato la «sordità come lingua madre», ha così scandito ogni parola, contemporaneamente traducendola nella lingua dei segni, o viceversa. L'applauso dell'aula è stato generale. 
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Marzo 2019, 19:46
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