A pochi giorni dal voto che eleggerà i sindaci delle più importanti città italiane i segnali che arrivano dal centro-destra vanno monitorati con estrema attenzione. I candidati della coalizione sembrano in affanno quasi ovunque, nella Lega si è aperta una diatriba sul green pass e la stessa Lega ha annunciato - a dieci giorni dalle Comunali - "l'acquisto" di tre importanti esponenti di Forza Italia in Lombardia.
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L'insieme di questi segnali indicano che l'operazione di federare tutte le forze del centro-destra, fortemente voluta da Matteo Salvini, quanto meno si è fermata a metà. Da una parte non è riuscita ad assorbire de facto Forza Italia dall'altra non sembra essere in grado di fermare la concorrenza di Fratelli d'Italia sul lato delle spinte "anti-sistema".
La Lega, per la sua storia e per il successo elettorale che ha messo a segno alle europee, dovrebbe essere il perno della coalizione di centro-destra. Ma mostra un profilo quantomeno monco: da una parte non riesce a capitalizzare il consenso che pure le forze economiche del Nord Italia sarebbero disposte a darle in cambio di una politica di efficientamento amministrativo e di dialogo con l'Europa, dall'altra non è disposta a stare all'opposizione come ad esempio in Francia (che però a differenza dell'Italia ha un sistemna istituzionale e elettorale efficiente) fa Marine Le Pen.
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Essere un partito di lotta e di governo è difficilissimo come sappiamo fin dalla seconda metà degli anni Settanta sulla base dell'esperienza del Pci di Enrico Berlinguer.
Come finirà? I risultati delle amministrative costituiranno la prima pietra di una nuova fase.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Settembre 2021, 13:13
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