Nel protocollo d’intesa stilato al Ministero del Lavoro ci sono alcune indicazioni per prevenire la diffusione del Covid con misure di prevenzione che pensavamo superate. Allo stesso tempo ci mostrano come la convivenza con il virus proseguirà non ricorrendo a chiusure, ma a una buona dose di prudenza. In una fase di elevata circolazione di Sars-CoV-2, rinunciare del tutto alla protezione delle mascherine o alla ventilazione delle stanze sarebbe folle, anche se decade l’obbligo ma si punta sulla «raccomandazione». Pensiamo a un hotel o a un ristorante, dove i lavoratori sono costantemente a contatto con altre persone. Dove possibile, poi, viene suggerito il ricorso allo smart working. Se il numero dei positivi salirà quanto meno fino a all’ultima settimana di luglio, le aziende si troveranno in affanno.
Protezioni. Quando si devono usare in ufficio?
Il protocollo siglato ieri e dedicato al settore privato ha il valore di una forte raccomandazione. Indica le mascherine Ffp2 come strumento «utile per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti». Il datore di lavoro dovrà assicurare la disponibilità di Ffp2 «nei contesti a maggior rischio». Nel settore pubblico, ha precisato il Ministero della Funzione pubblica, restano in vigore le regole che non prevedono un obbligo. L’uso delle mascherine è tra le misure che «ciascun dirigente-datore di lavoro pubblico riterrà opportuno adottare per garantire le esigenze di salute e di sicurezza».
Temperatura. A chi spetta il controllo?
Il personale - recita il protocollo - prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura.
Smart working. Chi presta servizio da casa?
A causa dell’incremento della circolazione del virus, il protocollo d’intesa richiama l’importanza dello smart working. Lo fa in due passaggi, anche se non ci sono indicazioni dettagliate e precise. Il primo: «Si ritiene che il lavoro agile rappresenti, anche nella situazione attuale, uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, soprattutto - ma non solo - con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti ai rischi derivanti dalla malattia». Inoltre il testo spiega che «le parti sociali, in coerenza con l’attuale quadro del rischio di contagio, manifestano l’auspicio» che venga prorogata la possibilità di ricorrere al lavoro agile, lo smart working appunto.
Spazi comuni. Come saranno regolati?
Entrata e uscita dei dipendenti, ove possibile, dovranno essere scaglionate. Saranno contingentati gli ingressi nelle mense, nelle aree fumatori e negli spogliatoi. Tutti i locali del posto di lavoro dovranno essere puliti e sanificati giornalmente. Inoltre, «occorre garantire, a fine turno, la pulizia e la sanificazione di tastiere, schermi touch e mouse con adeguati detergenti». Importante il ricambio d’aria: «In tutti gli ambienti di lavoro vengono adottate misure che consentono il costante ricambio di aria, anche attraverso sistemi di ventilazione meccanica controllata». Se nei locali aziendali si scopre che c’è una persona contagiata, saranno necessarie sanificazione e ventilazione immediate.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Luglio 2022, 09:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA