Svolta alla Consulta: Marta Cartabia eletta presidente

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di Valentina Errante
ROMA «In Italia età e sesso ancora contano, ma è stato rotto un soffitto di cristallo». Marta Cartabia, prima donna al vertice della Corte Costituzionale, lo dice chiaramente: «Spero di fare da apripista». Il voto è stato unanime con una sola astensione, la sua.

​Marta Cartabia eletta presidente della Corte Costituzionale: è la prima volta per una donna

GLI ATTACCHI
E il primo discorso è rivolto alle donne, ma non solo. Cartabia fa riferimento agli attacchi che la Corte Costituzionale ha subito e, da cattolica, sottolinea l'importanza della laicità dell'istituzione che da ieri presiede. Unanime il coro di consensi per la nomina. Da Mattarella che l'ha ricevuta nel pomeriggio, ai presidenti emeriti della Consulta, passando per il presidente del Senato Elisabetta Casellati, il governo, fino al segretario della Cgil Maurizio Landini. Sarà però un mandato breve: scadrà il 13 settembre 2020, visto che Cartabia è stata nominata alla Consulta il 13 settembre del 2011 e l'ufficio di giudice costituzionale non può durare più di 9 anni.
 
 


UN PASSO SIGNIFICATIVO
«È un passo significativo per la storia delle nostre istituzioni - commenta subito dopo l'elezione Marta Cartabia - Le donne in magistratura sono in maggioranza, rappresentano il 53 per cento ma non ai vertici, nelle alte cariche. La mia elezione è un po' l'elezione di tutte loro. In tal senso - aggiunge - sento tutta la responsabilità di questa carica e l'onore di essere qui. Come ha dichiarato la neopremier finlandese Sanna Marin, spero che anche in Italia si possa arrivare a dire che età e sesso non contano, anche se nel nostro Paese un po' contano ancora». Poi aggiunge: «Per me sono state decisive alcune figure femminili, a partire da mia madre, e alcuni modelli formativi, soprattutto maschili, che mi hanno incoraggiata e sostenuta. Sono stati tutti decisivi perché accadesse quello che oggi è accaduto: ma se me lo avessero predetto dieci anni fa, avrei risposto con una risata».

NEUTRALITÀ
La nuova presidente della Corte Costituzionale non nasconde la formazione cattolica e al tempo stesso spiega che «la laicità positiva che esprime la Consulta non è indifferenza alla religione, ma semmai tutela di tutte le fedi, poste sullo stesso piano». E ne ricorda il ruolo fondamentale: «Tutti noi arriviamo qui con una personale formazione, sia essa cattolica o atea, politicamente di destra o di sinistra: la Corte Costituzionale, da questo punto di vista, è davvero ricca, come è diversa la personalità di ciascuno di noi. Ciascuno entra in camera di consiglio con tutte le sue posizioni e i suoi desideri, ma anche e soprattutto con la sua professionalità, che tutti ci accomuna». Allora, «la neutralità, in un tale variegato consesso con diversi punti di vista, è assolutamente garantita». Cartabia sottolinea la necessità di cooperazione tra poteri e anche che «il lavoro della Consulta è un lavoro di rammendo, non di cucitura di un nuovo abito»: mentre l'agenda politica «è nelle mani dei politici - osserva - noi siamo una istituzione che può soltanto rispondere, che non agisce autonomamente».

LE REAZIONI
Unanimi, come si diceva, i commenti positivi dalle massime cariche istituzionali alla politica. A partire dal presidente della Repubblica, che ha espresso «gli auguri più grandi per l'espletamento del suo mandato». Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si tratta di «una giornata storica per il Paese». Mentre il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, «come primo presidente donna del Senato» esprime «l'orgoglio di vedere finalmente una donna ai vertici della Consulta». Secondo il presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli, invece, «l'elezione di Marta non è certo un segnale da quote rosa, piuttosto un'eguaglianza fondata su competenza e professionalità». Anche il vicepresidente del Csm, David Ermini, si è complimentato: «È una bella notizia che ci sia stata l'unanimità e che per la prima volta una donna ricopra un incarico così importante».

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Dicembre 2019, 12:14
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