M5S, il Tirbunale di Napoli rigetta il ricorso degli attivisti: salva la leadership di Conte

Gli avvocati di Giuseppe Conte: «Si torni alla politica, basta con i procedimenti giudiziari»

M5S, il Tirbunale di Napoli rigetta il ricorso degli attivisti: salva la leadership di Conte

Giuseppe Conte può tirare un sospiro di sollievo. Se la "pace" con gli altri inquilini della maggioranza appare ancora lontana, la sua leadership è invece salva. Il Tribunale di Napoli, tornato a riunirsi oggi pomeriggio, dopo il rinvio del 6 luglio scorso, ha rigettato il ricorso avanzato da alcuni attivisti iscritti al Movimento contro le votazioni sulle modifiche apportate allo Statuto, che avevano preceduto l'elezione di Giuseppe Conte alla carica di presidente.

L'ultimo episodio della querelle giudiziaria, portata avanti per gli ex attivisti, dall'avvocato Lorenzo Borrè, risaliva all'8 giugno scorso, quando il giudice di Napoli aveva deciso di trattenere in decisione la causa sulla richiesta di sospensione cautelare delle nuove delibere assembleari di marzo. La prima sospensione, avvenuta a febbraio, aveva riguardato, invece, le votazioni avvenute nell'agosto 2021, che poi si sono dovute ripetere. 

Alta la posta in gioco per Giuseppe Conte che, nell'eventualità di un parere favorevole al ricorso, avrebbe visto in discussione la sua leadership, in balia di una duplice delegittimazione, politica e legale, per giunta, con venti di crisi  all'orizzonte.

Decreto Aiuti, M5S e la fiducia al governo: verso un nuovo incontro Draghi-Conte

Draghi, apertura a M5S: «Ma basta ultimatum, non c'è governo bis»

Francesco Astone e Francesco Cardarelli, avvocati dell'ex premier si sono detti «molto soddisfatti perchè il Tribunale ha potuto constatare l'assoluta legittimità dell'intero procedimento assembleare», e soprattutto che «le maggioranze raggiunte erano tali da rendere irrilevante qualsiasi dubbio sul noto regolamento che escludeva dal voto gli iscritti juniores cioè quelli iscritti da meno di sei mesi». Ma l'avvocato Lorenzo Borrè, ancora sul piede di guerra, ha riferito a LaPresse di confidare che la fondatezza delle ragioni degli attivisti venga accolta «nel merito». Lo stesso Tribunale, infatti, il prossimo 13 settembre dovrà pronunciarsi nel merito della causa con una nuova udienza.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Luglio 2022, 20:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA