De Toma (M5S): «Il leader? Non è più Di Maio. “Eco” inciderà sul governo»

De Toma (M5S): «Il leader? Non è più Di Maio. “Eco” inciderà sul governo»

di Simone Canettieri
Onorevole Massimiliano De Toma perché ha lasciato il M5S?
«Lascio perché non mi riconosco nella leadership di Di Maio & Co».
Chi sarebbero i Company?
«Davide Casaleggio e i cosiddetti vertici. Con Luigi in due anni avrò parlato due volte e con me non ha mai condiviso nulla. Nemmeno la minima decisione. Al contrario, con il gruppo della Camera ha lavorato bene, ma senza produrre risultati».
Lei entrerà nel gruppo Eco dell'ex ministro Fioramonti. Perché?
«Vanto un'amicizia con Lorenzo e negli ultimi mesi abbiamo parlato di temi: dall'economia al commercio passando per lo sviluppo sostenibile. Vogliamo continuare questo percorso».
Sostenendo il governo Conte?
«Certo che sì. Da un certo punto di vista passare alla Lega sarebbe stato più facile, ma abbiamo un progetto con Lorenzo e vogliamo portarlo avanti».
Se ne va dal M5S, ma nel 2019 ha restituito solo due mesi: gennaio e febbraio. Ecco perché se ne va. 
«No, non è così. Abbiamo sollevato il tema dell'opacità delle restituzioni. Ho letto proprio su Il Messaggero che anche il notaio del M5S, Stefano Tacchini, annuncia che sarà modificato tutto il sistema».
Ma lei rimane moroso: sarà attaccato per questo dai suoi ex colleghi ne è consapevole?
«Finalmente potrò donare parte del mio stipendio a un conto dello Stato. E così farà tutto il gruppo di Eco, come abbiamo deciso con Fioramonti». 
Finora sono sei i fuoriusciti, ci saranno altre defezioni a breve nel M5S?
«Credo proprio di sì, perché gli scontenti sono tantissimi. Anche al Senato, non solo alla Camera. A Montecitorio adesso puntiamo a formare una componente da 10 deputati, poi in un secondo momento vogliamo arrivare a un gruppo autonomo, magari anche con altri parlamentari che condividono le nostre idee».
Un nuovo gruppo non rischia alla fine di destabilizzare l'esecutivo?
«No, noi vogliamo sostenere questa maggioranza cercando di incidere sui temi che il Movimento ha abbandonato».
Lei è romano è soddisfatto di come il M5S ha governato la Capitale?
«Da cittadino registro che M5S non ha funzionato, nel mio piccolo ho cercato di dare un contributo nella risoluzione di problemi cittadini. Ma è mancato il raccordo con la sindaca».
Ecco cosa ne pensa di Virginia Raggi?
«La sindaca ha cercato di cambiare la città, ma senza riuscire a centrare l'obiettivo: ne prenda atto».
Perché ha fallito?
«Virginia è una persona che non fa squadra, come Di Maio, anche se tra i due non c'è feeling. E poi vogliamo parlare del grande rammarico che ho da romano».
Quale?
«I poteri per Roma: né Di Maio né Raggi hanno portato a casa nulla».
Il M5S è destinato all'implosione?
«Si salva solo se cambia leadership. Forse».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Gennaio 2020, 11:57
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