M5s torna a sbandare. Il tribunale di Napoli ha cancellato con un tratto di penna tutto il corso contiano. La modifica dello Statuto che ha portato all’elezione del presidente M5s è stata sospesa, i vertici momentaneamente azzerati. Nelle due delibere del 3 e del 5 agosto 2021 sono state riscontrati “gravi vizi nel processo decisionale”. Perché dal voto erano stati esclusi oltre un terzo degli iscritti e per il conseguente mancato raggiungimento del quorum necessario. Tutta la struttura messa in piedi dall’avvocato di Volturara Appula va in ghiacciaia. «Siamo all’anno zero», festeggia Lorenzo Borrè, l’avvocato degli attivisti che hanno presentato il ricorso accolto in via cautelare. Festeggia anche Rousseau: «In più occasioni – spiega l’associazione di Casaleggio - abbiamo evidenziato quanto la gestione delle votazioni e della comunità degli iscritti richiedesse un livello di attenzione e professionalità che non possono essere improvvisati con modelli di gestione, invece, approssimativi e dilettantistici».
M5S, cosa succede ora? Conte rimarrà presidente? L'ordinanza che fa tremare il movimento
Renzi, operazione Centro: «Ora una Costituente partendo dal garantismo»
La reazione
Ma il giurista pugliese non ci sta: «La mia leadership – dice ai giornalisti – non è in discussione. Si basa ed è fondata sulla profonda condivisione di principi e valori, quindi è un legame politico prima che giuridico. Non dipende dalle carte bollate e lo dico consapevole di essere anche un avvocato». In serata, ospite a “Otto e mezzo” aggiunge: «Appena arrivato dissi che bisognava risolvere il problema Casaleggio. Ma questo provvedimento non c’entra con Rousseau». Piattaforma su cui, in teoria, dovrebbe svolgersi la nuova votazione. E la frattura con Di Maio? «Prima andava in piazza per difendere le nostre battaglie, ora per esibire la sua corrente». Verrà fatto fuori con il no al terzo mandato? «Sono per i due mandati, ma con qualche deroga. Luigi? Non personalizziamo, vedremo a tempo debito». Le alleanze future? «Non so che farà Renzi, ma di Letta mi fido».
Secondo il tribunale di Napoli ora spetta a Beppe Grillo indicare la strada. Il garante ieri ha sentito al telefono Conte che ha riunito i notai e Crimi. «La nostra comunità mi sembra che si sia espressa in maniera molto chiara sul presidente Conte», afferma l’ex reggente. Ma neanche il senatore M5s a cui dopo il passo indietro di Di Maio da capo politico era stata affidata la macchina può rientrare in gioco perché nel frattempo il comitato di garanzia si è dimesso. Caos totale, quindi. I vertici M5s provano a sbrogliare la matassa. «Il Tribunale di Napoli – la premessa - non ha accertato l’invalidità delle delibere adottate, ma dispone, in via meramente provvisoria, la sola sospensione».
E ora? L’escamotage è la convocazione di un’assemblea per proporre agli iscritti, anche con meno di sei mesi di anzianità, la ratifica delle delibere sospese.
Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Febbraio 2022, 09:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA