«É un progetto senza senso. Appartiene al secolo passato, è vecchio, anacronistico, inutile. E a tutte le fandonie che sento che dedico queste semplici 9 risposte alle falsità che si sentono a proposito», ha scritto Grillo.
Poche ore prima insisteva: «Si è tornato a parlare di TAV, un'opera che appartiene allo scorso secolo, al passato, che rappresenta un mondo che non c'è più, un modo di fare economia e creare posti di lavoro che non ha più senso. Ecco le 9 “verità” che ancora circolano sulla Tav». E di seguito sul blog ha pubblicato i nove motivi per non assecondare il cantiere. Motivi che aveva già esposto nel suo blog il 13 dicembre 2005.
Intanto i No Tav hanno fatto partire una lettera ai vertici Telt, la società incaricata di costruire e gestire la Tav, per diffidarli dall'avviare gli appalti della Torino-Lione. La protesta No Tav, che ieri ha portato un migliaio di persone a manifestare nei pressi del cantiere di Chiomonte, si affida ora alle carte bollate.
Cinque pagine, indirizzate per conoscenza anche ai governi di Italia e Francia e alla Corte dei Conti, in cui gli oppositori al supertreno mettono nero su bianco i motivi per cui - a loro dire - non vanno portati avanti i lavori della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità. «Noi non ci fidiamo delle dichiarazioni ai giornali, non ci fidiamo di Facebook, di Twitter o dei selfie», sottolinea Alberto Perino, storico leader No Tav, che illustra il documento nell'ultimo giorno di Alta Felicità, il festival di Venaus. «In questo momento di estrema incertezza al governo - aggiunge - chiediamo fatti. Se si vuole fermare la Tav, si devono bloccare gli appalti». Domani, in una conferenza stampa organizzata da Confindustria, il sistema produttivo piemontese si schiererà compatto a favore dell'opera che il vicepremier Di Maio vorrebbe invece rivedere con la Francia perché, dice, è un progetto vecchio di trent'anni. In questo caso, il governatore Chiamparino ha già annunciato l'intenzione di indire un referendum popolare. «Ma quale referendum - dicono i No Tav che in questi giorni hanno affollato la Valle di Susa - sono anni che diciamo no a questo scempio, sanno già che cosa pensano i cittadini». La diffida ai vertici Telt, accusati dai No Tav di «conflitto di interessi», punta il dito contro i finanziamenti: «non c'è certezza dei fondi», sostiene Perino. Che accusa la società della Torino-Lione anche di avere affidato la certificazione dei costi ad un soggetto «che non è indipendente». «Non facciano partire altri appalti - conclude - altrimenti siamo pronti ad intraprendere azioni legali nei loro confronti».
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Luglio 2018, 20:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA