Green pass, obbligo per statali, ristoranti e bar (ma la stretta scatterà a metà ottobre)

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di Marco Conti

È in arrivo la più ampia estensione del Green pass che si possa immaginare. Anche se sarà dato tempo per iniziare a mettersi in regola almeno con la prima dose (il via è previsto intorno a metà ottobre), il decreto obbligherà al lasciapassare non solo i dipendenti pubblici, ma potrebbe coinvolgere anche a milioni di lavoratori del privato, compresi quindi tutti gli operatori del comparto cinema, ristoranti, bar, palestre, teatri dove per l’accesso è già obbligatorio il lasciapassare. Se per i lavoratori del pubblico impiego l’estensione appare scontata, qualche riflessione è ancora in corso per i privati.

Green pass obbligatorio, dopo gli statali ecco il criterio per i lavoratori privati di bar, ristoranti, palestre e piscine

IL CONSENSO

Il consiglio dei ministri di giovedì si annuncia comunque come un passaggio importante nel contrasto alla pandemia attraverso l’uso del lasciapassare che si ha se vaccinati almeno con la prima dose nei 15 giorni precedenti, se in possesso di tampone antigenico o se guariti dal Covid nei nove mesi precedenti. Alla fine la maggioranza si ricompatta sulla linea sostenuta da Mario Draghi e, soprattutto, dai ministri Roberto Speranza e Renato Brunetta.

Anche Matteo Salvini si allinea ai suoi presidenti di regione e alla delegazione leghista al governo che, con il ministro Giancarlo Giorgetti, non ha mai avuto dubbi perchè - sostiene - introdurre «l’obbligo è veramente l’ultima istanza» mentre ora «ci vuole soprattutto il consenso dei cittadini». Avanti quindi con il Green pass perché «stare al governo significa assumersi responsabilità», sottolinea Giorgetti che non esclude l’estensione del del Green pass «a tutti lavoratori», anche quindi del privato, «senza discriminare nessuno». Posizione netta e opposta a quella sostenuta da alcuni senatori leghisti ieri in un convegno di nostalgici di stamina e “No-vax” che si è tenuto al Senato.

Green pass, per chi è obbligatorio

Impiego pubblico. L’obiettivo dell’estensione del Green pass alla pubblica amministrazione è duplice: spingere la campagna vaccinale in un comparto “resistente” e mettere fine allo smart working che ha rallentato non poco la macchina burocratica in molti settori. Nel decreto verrà dato del tempo ai dipendenti pubblici per entrare in possesso del lasciapassare. Nel recinto rientrano tutti gli enti pubblici non economici e le società partecipate come le Poste.

Ristoranti e bar. Già adesso per entrare in un locale pubblico e sedersi al chiuso è necessario essere in possesso del Green pass. Con il decreto di giovedì anche a chi vi lavora, camerieri, cuochi, baristi, potrebbe essere chiesto il lasciapassare verde.

Stesso trattamento per coloro che lavorano nei cinema, teatri, fiere, convegni e parchi tematici.

Forze dell’Ordine. Rientrano nelle previsioni del pubblico impiego e al momento non è prevista alcuna deroga. Polizia di Stato e addetti alla Polizia Municipale dovranno vaccinarsi o provvedere con i tamponi e lo stesso obbligo potrebbe scattare per militari e carabinieri dove peraltro le percentuali di vaccinati sono già alte.

Magistrati e organi costituzionali. Per l’accesso ai tribunali non servirà il Green pass, ma per i magistrati scatterà l’obbligo. Così come per tutti gli organi costituzionali e i loro dipendenti, anche se il decreto dovrebbe rimandare, per Camera e Senato, alle disposizioni che in autonomia debbono prendere i due rami del Parlamento. 

Treni, navi e aerei. Sinora esclusi, anche gli addetti ai trasporti a lunga percorrenza dovrebbero entrare nel decreto. Il ragionamento è lo stesso fatto per cinema e ristoranti: chi entra deve esibirlo e anche chi vi lavora deve esserne in possesso.

Aziende private. Il ministro Giorgetti lo auspica, ma non è detto che si riesca ad estendere il lasciapassare verde a tutto il settore privato. E’ già molto complicato, sotto il profilo normativo, estenderlo alle società partecipate e si temono ricorsi da parte degli addetti a bar e ristoranti che potrebbero considerare l’obbligo discriminante rispetto a chi lavora in altri settori. E’ quindi possibile che si decida di rinviare l’obbligo per chi lavora nel privato alla definizione di un accordo tra Confindustria e sindacati.

Sanzioni. Chi entra senza Green pass in un locale è già passibile di multa da 400 a 1000 euro e lo stesso rischia il gestore che non controlla. I dipendenti pubblici che non adempiono la disposizione che obbliga a possedere ed esibire il Green pass, verranno considerati - come gli insegnanti - assenti ingiustificati e quindi scatterà per loro la sospensione dopo il quarto giorno. Ovvero non è più dovuto alcun compenso o emolumento.

Fondo indennizzi. Altre questioni sono in via di valutazione. Su tutte la possibile istituzione di un fondo per coloro che subiscono danni dal vaccino. Non sembra invece destinata ad essere accolta la richiesta della Lega di estendere di altre ventiquattr’ore la validità del tampone antigenico.


Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Settembre 2021, 15:49
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