Green pass, come scaricarlo: verso obbligo per palestre, stadi, concerti, treni e aerei da fine luglio

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di Francesco Malfetano

Sì per stadi, palestre, concerti, aerei, treni e discoteche. Forse anche per le scuole ma solo per docenti e personale. No - per ora - invece per bar e ristoranti. La «via italiana» per il Green Pass sta prendendo forma. Tra polemiche, attacchi e dietrofront infatti, dovrebbe essere resa obbligatoria a breve la certificazione anti-Covid con l'obiettivo di limitare la diffusione dei contagi controllando che l'accesso ai locali chiusi in cui possono formarsi assembramenti sia consentito solo a vaccinati, guariti o negativi al tampone. Come? Attraverso un decreto ad hoc.

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Niente legge ordinaria come richiesta da alcuni che ritengono la misura una limitazione della libertà personale, i tempi si allungherebbero troppo. Quando allora? Già la prossima settimana. Con ogni probabilità martedì prossimo sarà infatti convocata una cabina di regia per discutere dell'iniziativa alla luce dei dati del monitoraggio settimanale sull'andamento del contagio che, come di consueto, verranno resi noti oggi. Se i numeri fotograferanno una situazione più difficile del previsto, potrebbe tornare sul tavolo anche l'idea di imporlo per bar e ristoranti. Discorso differente invece per le scuole dove all'appello del personale vaccinato mancano ancora in 200mila: lì i tempi sono meno stretti e la scelta potrebbe essere rimandata di qualche settimana.

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Per quanto riguarda l'entrata in vigore invece – a patto che si risolva l'aspro confronto già in corso nella maggioranza sulla lista delle attività da includere o da escludere – la data utile potrebbe essere il 1 agosto, ma non è affatto escluso che si provi a velocizzare ulteriormente restando entro il mese di luglio (lunedì 26 ad esempio). D'altronde i contagi non temporeggiano, anzi. Il tasso di positività ha ormai raggiunto l'1,3%, mentre i nuovi casi ieri hanno toccato i 2.455 (con soli 9 decessi però, a testimonianza che i parametri andranno rimodulati dando maggiore risalto alle ospedalizzazioni) contro i circa 300 di fine giugno.  

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Come lo si ottiene?

Resterà anche da capire se, come vociferato nelle ultime settimane, il governo abbia davvero intenzione di mettere mano alle modalità di ottenimento del pass. Al momento il certificato viene reso disponibile per tutti coloro che si sono sottoposti ad un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti, a coloro che sono guariti negli ultimi 6 mesi (oltre i 180 giorni anche loro dovranno ricevere una dose di vaccino) e soprattutto ai vaccinati. A questi ultimi il pass spetta 15 giorni dopo la prima inoculazione. In questo modo però, oggi il certificato gli consente "solo" di partecipare a feste private come i ricevimenti nuziali o di accedere alle rsa. Se invece si ha intenzione di andare all'estero, per evitare il tampone c'è bisogno di entrambe le dosi. Bene, dato l'incremento dei contagi causato dalla variante Delta si sta valutando se uniformare anche il "pass italiano" a quello europeo come peraltro accade già nella stragrande maggioranza dei 27. Nulla è deciso però. La sola certezza è che ad oggi sono circa 28 milioni i pass scaricati dagli italiani che, per ottenerlo, hanno seguito una delle 5 strade a disposizione. Quattro di queste sono digitali, (il sito web www.dgc.gov.it, il Fascicolo sanitario elettronico, le app “Immuni” e “Io”) dove basterà utilizzare la tessera sanitaria o, in alcuni casi, il codice Authcode inviato dal ministero della Salute per email o come sms al numero di telefono indicato in fase di vaccinazione, test o guarigione. Inoltre, per coloro che hanno minor dimestichezza con l'informatica, c'è anche la possibilità fisica di ritirare il pass dal proprio medico di base o dal farmacista di fiducia in versione cartacea

 
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Luglio 2021, 23:09
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