Green pass, giustizia, fisco e Reddito di cittadinanza: l'agenda politica per il rientro di settembre

Giustizia, Green pass, fisco e Reddito di cittadinanza: l'agenda politica per il rientro di settembre

di Francesco Malfetano

Settembre ormai è dietro l'angolo, anche per i politici italiani. Manca infatti pochissimo per la ripresa delle attività istituzionali, peraltro - in alcuni casi come ha abbondamente mostrato la polemica sul ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul bagnasciuga pugliese - già in fermento a livello internazionale a causa della drammatica situazione afghana. I primi a rientrare saranno, da lunedì prossimo, il 23 agosto, il premier Mario Draghi e i suoi ministri che, come stabilito dal calendario redatto proprio da Palazzo Chigi, dovranno accontentarsi di due settimane di ferie (l'ultimo provvedimento prima della pausa estiva, il decreto sull’obbligo esteso Green pass, è stato approvato la sera del 5 agosto). Poi sarà la volta delle commissioni permanenti (il 30 agosto) e infine di Camera e Senato, già convocate rispettivamente per il 6 e il 7 settembre. 

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L'AGENDA E LE RIFORME


Ad aspettarli tra i banchi di Montecitorio e Palazzo Madama, ci sarà la fitta agenda politica per la ripresa dei lavori. Non solo l'Afghanistan - il cui dossier sarà caldissimo anche in vista del G20 che si terrà a Roma tra il 30 e il 31 ottobre - e le inevitabili bagarre tra i partiti per la campagna elettorale delle elezioni comunali che entrerà nel vivo proprio a settembre, ma tantissimi appuntamenti con le riforme. Le discussioni su giustizia, fisco, lavoro e anche diritti renderanno infatti particolarmente delicata la ripresa. Resta però da capire se, come sembra e ci si augura, il tutto sarà ammantato da una sorta di placida collaborazione dettata dall'inizio del semestre bianco lo scorso 3 agosto. O se questo, al contrario, porterà all'apice le continue fibrillazioni già avvertite anche in maggioranza proprio prima dello stop ai lavori. 

Giustizia


Tra i primi provvedimenti da approvare al Senato ad esempio, c’è la riforma dei processi e del Csm. Già firmata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia e voluta fortemente da Draghi (d'altronde è fondamentale per rispettare gli accordi che sostengono i fondi del Pnrr), dopo aver incassato la fiducia a Montecitorio il provvedimento è passato a Palazzo Madama. Le proposte avanzate dalla commissione tecnica voluta dalla Guardasigilli Cartabia sono già sul tavolo e attendono un'intesa politica. Se per il penale non si attendono grossi scossoni (il ricorso alla fiducia non è un'ipotesi così remota anche per il Senato), per la velocizzazione del civile le cose sembrano più complesse.

Gli accordi quindi rischiano di non arrivare a stretto giro perché relativi a temi particolarmente divisivi come dimostrano peraltro i 6 quesiti referendari della campagna #GiustiziaGiusta presentati da Radicali e Lega, e forti di oltre 500mila firme. 

Green Pass


Alla Camera invece all’ordine del giorno della prima seduta ci sarà il primo decreto Green pass, nel cui testo potrebbero confluire anche le norme del secondo decreto sull'obbligo della certificazione verde. Inoltre non è escluso che, in vista della ripresa scolastica, vi finiscano anche ulteriori norme ad hoc allo studio del Consiglio dei ministri. Anche in questo caso però a Montecitorio non si escludono affatto tensioni, se non altro perché in commissione sono stati presentati circa 1.300 emendamenti (900 quelli della Lega). 


Non solo. I dossier saranno appunto tantissimi. Oltre al ddl sulla concorrenza e il decreto sullo stop alle Grandi navi nell laguna di Venezia c'è ad esempio da sbrogliare la matassa sul fronte fiscale. Per la riforma infatti, c'è una prima bozza di proposta elaborata dalle commissioni Finanze dopo 6 mesi di audizioni e indagini conoscitive. Il ddl delega del governo, che sarebbe dovuto arrivare a fine luglio, è già slittato a settembre e quindi non lo farà oltre. Anche perché, come senza dubbio ricorderà Draghi alle Camere, i temi sono strettissimi perché la stessa riforma fiscale è tra quelle che devono sostenere il Pnrr.
 

Le altre questioni sul tavolo

Ma settembre sarà anche il mese in cui riprenderà la discussione sulla proposta di legge per la parità salariale, la lotta contro il gender pay gap, contro le discriminazioni di genere sul posto di lavoro e, soprattutto, sul Ddl Zan. Il testo contro l'omotransfobia dovrà riprendere il suo iter dopo essere stato posto in stand by per le spaccature interne all'esecutivo. Da un lato Pd, LeU e il M5s spingono perché la versione approvata alla Camera sia licenziata così com'è anche dal Senato, dall'altra Lega e Forza Italia vorrebbero stralciare le parti ritenute divisive. Un sottile equilibrio di cui Italia Viva è ago della bilancia dopo aver votato positivamente a Montecitorio e aver poi sollevato diverse perplessità. Sarà uno scontro squisitamente poltico che, salvo intese, si delineerà solo con la conta in Aula.

Reddito


Sullo sfondo, in autunno, restano comunque anche le discussioni sulla revisione del redditto di cittadinanza e Quota 100. I due temi sono baluardi rispettivamente di M5s e Lega, e quindi potrebbero finire al centro di battaglie ideologiche molto delicate. In particolare (se Quota 100, in scadenza a fine anno, appare già tutto sommato perduta) per il Rdc la partita sarà caldissima considerando i continui attacchi che i cinquestelle ricevono anche all'interno della maggioranza. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2023, 07:37
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