Salvini: governo truffa nato in provetta a Bruxelles, M5S ha fatto triste fine

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«Non è democratico escludere il primo partito», «questo è un governo nato in provetta a Parigi e Bruxelles», «per M5S è una fine triste». Matteo Salvini da Pinzolo, in Trentino, torna a sparare sull'Esecutivo nascente formato da Pd e pentastellati. «Un governo truffa», lo definisce il leader della Lega.

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«Gli italiani avranno diritto ad esercitare democraticamente e pacificamente la legittima difesa contro questo governo truffa», dice Salvini, spiegando che «vogliono smontare quello che abbiamo costruito, ma ci saranno le elezioni regionali, almeno queste non potranno sospenderle».

«Siamo ancora in tempo, io lo dico: il presidente della Repubblica ha sempre chiesto un Governo chiaro, coerente e con un programma chiaro che possa lavorare per anni. Anche mia figlia di sei anni ride a pensare che Pd e 5stelle possano andare d'accordo su qualcosa, se non lo scambio delle poltrone. Chi ha il potere di decidere, decida». «Quello che nasce è il Governo del palazzo, e noi siamo pronti a rispondere con i territori, i sindaci, le associazioni, le imprese, i commercianti e con tutti quelli che chiedono elezioni.
Noi siamo pronti e determinati: abbiamo il 14 settembre la riunione di tutti i sindaci e gli amministratori locali della Lega», ha detto.


«Se qualcuno vuole riaprire i porti lo dica chiaramente. Lo ha detto poco fa il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Se si pensa di riavviare il business dell'immigrazione clandestina, cancellare il decreto sicurezza e quota 100 siamo siamo alla truffa: questo è reato di truffa».

«Il Partito democratico a Roma sta cercando di arraffare qualche poltrona. Abbiamo dimostrato in Trentino che cambiare si può. Se si va avanti con la truffa e il partito delle poltrone, avranno in noi avversari pronti a difendere i risultati raggiunti». «Siamo veramente alla truffa: questi del Pd sono stati bocciati a tutte le elezioni possibili, e ora si riprova a portarli al Governo. È squallido: sono settimane che si stanno scannando per i ministeri a Roma ancora prima di averli avuti», aggiunge.

«I no erano troppi e insopportabili all'interno del governo: tutto era fermo tranne il tema sicurezza, per pressioni della Lega. Il resto, come lavori pubblici, economia, lavoro, appalti, era tutto fermo. Per coerenza abbiamo rimesso il nostro mandato nelle mani degli italiani», torna a ripetere Salvini. «Abbiamo preferito fare un atto di amore, nel rispetto delle preferenze espresse dalla popolazione italiana. La Lega è fatta così, o si fa bene, o non si fa nulla».

Ultimo aggiornamento: Sabato 31 Agosto 2019, 20:29
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