Il centrodestra è compatto nel chiedere che finisca prima possibile «questo vergognoso teatrino» della crisi. Matteo Salvini, nelle vesti di capo della coalizione, sente tutti i leader per fare il punto, trovare un minimo comun denominatore, in attesa degli ultimi sviluppi di questa interminabile crisi. E gli ultimi sviluppi sono arrivati con la convocazione del professor Mario Draghi al Quirinale con l'obiettivo di un governo di alto profilo sganciato dalle tradizionali logiche politiche.
Con Salvini che si appella al voto subito e cita l'articolo 1 della Costituzione sulla sovranità popolare. Ma se da un lato emergono dubbi sulla tenuta di Forza Italia in caso di un 'governo di larghe intese', dall'altro, la Lega segue con attenzione cosa potrebbe accadere all'interno dell'area di 'insoddisfatti' tra i senatori pentastellati. La notizia dell'addio di Emilio Carelli - che oggi ha parlato con Luigi Di Maio - è stata accolta con grande soddisfazione da parte del partito verde che da giorni è molto attento all'insoddisfazione crescente in alcune anime del Movimento. Tanto che qualcuno, tra i leghisti, non esclude, magari non ora ma in futuro, uno «smottamento» a proprio favore di quell'area politica. .
Continua il vergognoso teatrino sulla pelle di 60 milioni di italiani. Siamo sicuri che il Capo dello Stato non permetterà altre perdite di tempo: la via maestra sono le elezioni. Il centrodestra ha le idee chiare sulle priorità per rilanciare l’Italia: piano vaccinale serio...
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 2, 2021
Qualcosa di più di una sensazione, come spiega lo stesso Carelli a Rainews24: «Ho parlato con alcuni deputati e senatori del M5S e ho trovato una disponibilità, spero che nei prossimi giorni facciano un altro passo».
Formula bocciata bruscamente dallo stesso Salvini: «Il governo dei migliori sostenuto dal Parlamento dei peggiori è una cosa surreale che fa rabbrividire», osserva in mattinata. Detto questo, la Lega garantisce che il Presidente Berlusconi, parlando con Salvini, lo abbia rassicurato a favore di una linea unitaria. Anche il vicepresidente azzurro, Antonio Tajani, in modo molto metto ha escluso ogni ipotesi di accordo con i 'giallorossì: «Non esiste la sostanziale unità del Paese se manca mezzo Paese. Voglio dire una cosa chiara e netta: la maggioranza Ursula in Italia non esiste. Si è realizzata a Bruxelles - sottolinea l'ex Presidente del Parlamento europeo - perché a guida Partito Popolare Europeo, che ha vinto le elezioni, al quale gli altri si sono accodati». Ma le voci dai gruppi parlamentari sono meno nette. Come già accaduto nella fase di 'scouting' dei cosiddetti 'responsabilì, molti azzurri non si sono mossi rassicurati dal fatto che non ci sarebbero state le elezioni. Ma se quella condizione dovesse venire meno, tutto potrebbe cambiare repentinamente.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Febbraio 2021, 02:06
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