M5S, Conte eletto presidente con il 92% dei voti: «Ce la metterò tutta per non deludervi»

M5S, Conte eletto presidente con il 92% dei voti: «Ce la metterò tutta per non deludervi»

di Mario Ajello

Il plebiscito c’è stato. Anche se nei voti online di M5S sempre a stragrande maggioranza vince chi deve vincere. Il 92,8 per cento dei votanti ha detto sì e i votanti sono stati 67.064 su una platea di aventi diritto di 113.000. «Ce la metterò tutta per restituire dignità alla politica, con la P maiuscola». «Girerò da settembre tutta l’Italia, e entro fine anno presenterò il programma partecipato del nostro movimento che sarà quello più largo e condiviso, tramite i forum tematici aperti a tutti i cittadini, che sia mai esistito in Italia». Ecco le prime parole di Giuseppe Conte dopo essere stato eletto, nel voto digitale, presidente di M5S

 

Conte eletto presidente del M5S: «Ce la metterò tutta per non deludervi»

E ancora, in un video su Fb: «Finalmente! L’intenso lavoro di questi ultimi mesi ha dato i suoi frutti e adesso possiamo partire da una base solida». L’ex premier forse potrebbe ripartire personalmente da un collegio elettorale, di Roma Centro. Se Gualtieri sale al Campidoglio, lasciando libero quel seggio alla Camera, il neo-leader stellato in format rossogiallo potrebbe provare a prenderlo. Anche per poter essere presente in Parlamento quando entreranno nel vivo i giochi per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. 

Intanto l’affluenza al voto online è stata alta, e non era detto che sarebbe stato così. Per Di Maio capo politico votarono nel 2017 in 37mila. Per la riconferma in 57mila. Più alte le percentuali di voto su passaggi politici cruciali: in 80mila votarono sulla scelta di allearsi con il Pd per il governo. La fiducia al governo Draghi ebbe un’affluenza di 74mila persone. Ma quanto ai voti dati e presi, nello statuto stellato non è prevista nessuna certificazione esterna e quindi sulla regolarità dello scrutinio non ci possono essere sicurezze vere, come accadeva anche al tempo della piattaforma Rousseau (ora il sistema è quello di SkyVote). E comunque: «La mia indicazione a presidente del nuovo corso del movimento - dice Conte - ha avuto il conforto della stragrande maggioranza dei votanti, che mi trasmette grande energia e grande responsabilità. Ora lavoreremo tutti insieme, con la testa e con il cuore per il bene dell’Italia». 
Ancora Conte, sul futuro del movimento: «Non sarà una maionese impazzita. Bisogna mettere da parte ogni personalismo». Promessa ardua da mantenere. Poi: «Ho in mente un Movimento che si affermi come forza politica di massa, che agisca in modo corale, in cui ogni eletto o anche iscritto avverta la concreta possibilità di partecipare a una grande impresa comune. Un Movimento che offra la possibilità a ciascuno di esprimere i propri talenti e mettere le proprie competenze a servizio della comunità di riferimento»: questa la linea di condotta. 
 

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Un nuovo movimento - è la sua convinzione - ha bisogno di nuove competenze, «per non lasciare la politica in mano ai mestieranti», e «specialmente competenze femminili». E così, il triumvirato - cioè i tre vicepresidenti che Conte si metterà al fianco - potrebbe essere formato da tre donne: Chiara Appendino, Paola Taverna e Lucia Azzolina. Il problema è che il partito che ha in mente Conte è un partito riformista di centrosinistra (ma non ci sarebbe già il Pd?). Proprio per questo, gli ortodossi, la base identitaria, i grillini della prima ora il 10 agosto scateneranno, «contro il neo-moderatismo e il filo-draghismo» di Conte, il Mov-Exit: la scissione sui territori. E fioccano le adesioni da Nord a Sud.
 

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Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Agosto 2021, 11:35
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