Sarti, Casalino: «Nascosta dietro il mio nome». L'ex di lei: «Falso» Di Maio: «Espulsione doverosa»

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Il mare agitato nel M5S, nelle ore del caso Giulia Sarti, diventa tempesta. La vicenda delle dimissioni da presidente della commissione Giustizia della deputata M5S, dopo che è caduta l'accusa nei confronti del suo ex fidanzato sul caso Rimborsopoli, irrompe nel Movimento in un momento in cui la tensione è già palpabile. E il fatto che la vicenda coinvolga anche il portavoce della Presidenza del Consiglio, Rocco Casalino, non calma certo le acque, gettando nell'ombra il rilancio del M5S, annunciato solo ieri da Luigi Di Maio alla luce della sconfitta in Sardegna. Ed è lo stesso Di Maio, oggi, a cercare di chiudere la vicenda nel più breve tempo possibile. 

Giulia Sarti, spunta la chat con l'ex: «Tesò, Rocco dice che devo denunciarti»

«Credo che l'espulsione di Sarti sia doverosa», sentenzia il capo politico. Eppure, sono ore caldissime tra gli eletti del M5S, tornato improvvisamente a quella guerra di chat (presunte o vere) che, da qualche mese, sembrava essersi placata. A scatenare il caos sono le chat della Sarti contenute nel decreto di archiviazione e nelle quali la deputata, scrivendosi con il suo ex, Andrea Bogdan Tibusche, cita Ilaria Loquenzi e Casalino, affermando che sono stati loro a dire che «devo denunciarti per uscire da questa storia».

La polemica infiamma in pochi minuti. Il Pd chiede al premier Giuseppe Conte di riferire in Aula sulla posizione di Casalino mentre FI parla di vicenda inquietante. Ma il portavoce di Palazzo Chigi non ci sta. «Si è coperta dietro il mio nome con l'allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l'avrei immediatamente riferito al Capo politico e ai Probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento», si difende. Una chat, risalente proprio al 15 febbraio scorso (allora lui era formalmente portavoce del M5S al Senato), sembra dargli ragione. «Sei sicura al 100% della sua colpevolezza? Perché se denunci un innocente commetti reato», scriveva Casalino a Sarti avvertendola che, se Tibusche era innocente, denunciandolo avrebbe fatto «una cosa grave».

Una versione alla quale non sembra credere lo stesso Tibusche. Una chat, questa volta di oggi, rilanciata da un utente su Fb, descrive infatti un presunto litigio social tra l'ex compagno di Sarti e Casalino, che, interpellato sulla questione, non conferma l'esistenza della conversazione. Nella chat, ad ogni modo, Tibusche attacca Casalino. «Tu oggi caschi dal pero accusando lei ma di tutto questo eri a conoscenza da oltre 1 anno», avrebbe detto l'ex fidanzato di Sarti. «Gentilmente pubblichi cosa ti ho risposto (il 15 febbraio 2018, ndr)», avrebbe replicato Casalino, precisando: «tu avevi una versione, lei una completamente diversa, non spettava a me decidere».

Il caso Sarti, al di là dei rivolti social-giudiziari, mette ulteriormente in subbuglio una base parlamentare dove, nel frattempo, cresce il dissenso interno. E forse non è un caso la presenza di Davide Casaleggio a Palazzo Chigi che però sulla vicenda Sarti si limita a rispondere, «chiedete a lei...». Intanto sul Global Compact, oggi in Aula, e sulla legittima difesa aumentano i parlamentari contrari, di fatto, ad un appiattimento con la Lega.

Alla Camera non sono decisivi per la maggioranza ma, al Senato, in particolare sulla legittima difesa, potrebbero esserlo eccome.
Mentre Luigi Gallo, tra i deputati più vicini a Roberto Fico, rilancia su facebook un vecchio video con Beppe Grillo e lo stesso Fico, e la scritta: «senza capi nè padroni, il nostro leader è il programma». Parole che sembrano puntare contro la svolta «partitica» che Di Maio vuole proporre al Movimento. Ma non è finita. Il caso Sarti apre infatti il nodo della presidenza della commissione Giustizia. In lizza ci sarebbero Francesca Businarolo e Angela Salafia. La prima, secondo alcune fonti M5S, sarebbe favorita. Ma la seconda è tra le esponenti che fanno riferimento alla corrente «dimaiana».​

Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Febbraio 2019, 08:16
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