Giorgia Meloni, la squadra a palazzo Chigi (nel segno della continu: Mantovano, Talò e Pugnalin

Giorgia nel segno della continuità: la leader FdI potrebbe cedere la delega per i servizi segreti. Come capo di gabinetto spunta l'ipotesi di Gaetano Caputi


di Francesco Bechis

La squadra è quasi pronta. Palazzo Chigi si prepara all’era Meloni. Da una parte i sottosegretari che lavoreranno sotto lo stesso tetto della premier. Dall’altra la schiera di funzionari, dal capo-gabinetto ai consiglieri. 

LA SQUADRA

Sulla carta c’è un solo nome ufficiale. Alfredo Mantovano, 64 anni, pugliese, magistrato ed ex parlamentare di An, è il nuovo sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio. Sulla scelta della toga - cattolico devoto, conservatore, attivo nell’associazionismo - ha insistito molto Meloni. Fra i due, raccontano, c’è un rapporto di stima trentennale. Un ruolo chiave, quello di Mantovano. Presiederà il pre-consiglio dei ministri, l’assise che riunisce i capi di gabinetto prima del Cdm e smussa, prepara i documenti. Possibile che a lui Giorgia voglia affidare la delicatissima delega ai Servizi segreti. La terrà per sé per il momento - il tempo di studiare il comparto - ma è probabile che la ceda in tempi brevi per evitare le polemiche che all’epoca hanno travolto il governo Conte-bis. A Chigi andrà il fedelissimo Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario con una delega su misura: l’attuazione del programma, che ha tagliato e cucito in prima persona. All’editoria un sottosegretario azzurro. In lizza Alberto Barachini, nome vicino a Silvio Berlusconi, o in alternativa l’uscente Giuseppe Moles (che fra gli altri piace molto a Gianni Letta). Con loro, ma con la delega all’Innovazione ricavata dallo scomparso ministero di Colao, l’ex deputato di FdI Alessio Butti. Alla Lega, nel pallottoliere, dovrebbe toccare la programmazione economica (Dipe). 

DIPLOMAZIA A CHIGI

Per il consigliere diplomatico della premier c’è un nome in cima alla lista: Francesco Maria Talò. Oggi ambasciatore alla Nato, già capo-missione in Israele, esperto di cyber-security. Una scelta che, se confermata, invierebbe un messaggio politico alle cancellerie estere. Per l’economia invece Meloni ha pensato a un consigliere: Domenico Lombardi. Economista conservatore, atlantista di ferro, una carriera tra Banca mondiale e Fmi. A Piazza Colonna si avvicina un altro consigliere, Riccardo Pugnalin, ex Sky, oggi direttore Affari esterni di Vodafone.

Insieme a Roberto Cingolani: l’ex ministro di Draghi consiglierà Giorgia sui temi energetici.

La burocrazia? Due nomi sono in prima fila. Il primo: Gaetano Caputi come capo di gabinetto. Ammesso però che il ruolo esista. Si discute infatti in queste ore di una struttura sui generis, senza capo di gabinetto, con Mantovano a coordinare i diversi dipartimenti. Il secondo nome: Carlo Deodato. Consigliere di Stato, già a capo del Dagl (dove sarà sostituito da una collega di Palazzo Spada, Roberta Quadri), sarà segretario generale di Palazzo Chigi prendendo il posto di Roberto Chieppa. Incarico cruciale, da cui dipende la regia dell’intera amministrazione. E decisioni delicate come le nomine per la nuova Direzione per il golden power, dossier a cui Meloni tiene molto. 
E la comunicazione? Giorgia è in cerca di un esperto sui dossier economici. Confermati per ora la portavoce di sempre Giovanna Ianniello, Paolo Quadrozzi e lo stratega dei social Tommaso Longobardi. 

 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2022, 08:23
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