Genitori Renzi, il Riesame spiega perché possono tornare in libertà: «Incensurati»

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È sufficiente che Tiziano Renzi e Laura Bovoli - genitori dell'ex premier Matteo Renzi indagati in un'inchiesta per bancarotta fraudolenta, emissione di fatture false e reati tributari - vengano interdetti dall'esercizio di attività imprenditoriali, pertanto non c'è bisogno di tenerli agli arresti domiciliari. Anche con questa convinzione, si ricava adesso dalle motivazioni, il riesame di Firenze l'8 marzo decise di liberare i coniugi Renzi dai domiciliari pur senza negare la gravità degli indizi che pesano sulla loro posizione e su quella di un co-indagato, l'imprenditore ligure Mariano Massone, il quale, anche lui liberato dai domiciliari, è 'passatò all'obbligo di dimora.

«Il quadro degli indizi a carico degli indagati - scrive il riesame - è da qualificare grave in relazione a tutti i reati da loro iscritti». Il riesame riformò l'ordinanza del gip Angela Fantechi sostituendo per i coniugi Renzi gli arresti in casa con l'interdizione per 8 mesi dall'esercizio di «attività imprenditoriali o uffici direttivi di persone giuridiche o imprese». Misura che il collegio ritiene «sufficiente», «tenuto conto della loro incensuratezza e dell'efficacia che è da presumere che tali misure possano avere».

Anche il periodo di 8 mesi è ritenuto «congruo». Il riesame, tuttavia, rileva nella sua ordinanza che «indizi gravi della materialità del reato appaiono ricorrere in relazione in quanto emerso dagli atti di indagine», in particolare rispetto all'accusa per i coniugi Renzi di essere gli «amministratori di fatto» di alcune cooperative da cui sono passate operazioni contabili e finanziarie finite sotto la lente delle Fiamme Gialle. Per i giudici, riguardo ai coniugi Renzi si ripropongono, anche rispetto alla società Marmodiv - nel frattempo dichiarata fallita - «le condizioni realizzatesi quanto alle società cooperative che l'avevano preceduta» (la Delivery service e la Europe service, ndr), «con l'abbandono di essa da parte di coloro che l'amministravano di fatto».

Il riesame ricorda le e-mail con cui Laura Bovoli dà indicazioni su come agire nelle società, le intercettazioni, le testimonianze relative al trattamento «di volantini pubblicitari in quantità superiori a quelle effettivamente distribuite con necessità di destinare al macero l'eccedenza» e la conseguente «sovrafatturazione».
Per il riesame «l'esigenza cautelare ravvisata appare imporsi coi caratteri della concretezza e dell'attualità» ma l'interdizione per i Renzi e l'obbligo di dimora per Massone a Campo Ligure (Genova) - che ha precedenti penali - sono misure «sufficienti».

Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Marzo 2022, 17:25
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