Elezioni regionali Lazio e Lombardia: candidati, voto disgiunto, risultati e regole: ecco funziona

Si vota domenica 12 e lunedì 13 febbraio. Urne aperte il primo giorno dalle ore 7 alle ore 23 e il secondo, lunedì 13, dalle 7 alle 15

Elezioni regionali Lazio e Lombardia: candidati, voto disgiunto, risultati e regole: ecco funziona

di Mario Ajello

Otto milioni di italiani alle urne. Per le elezioni Regionali in Lombardia e nel Lazio, si vota domenica 12 e lunedì 13 febbraio. Urne aperte il primo giorno dalle ore 7 alle ore 23 e il secondo, lunedì 13, dalle 7 alle 15. La votazione per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta avviene in un'unica scheda di colore arancio. I nomi dei candidati sono riportati sulla scheda con una casella a fianco: l'elettore deve soltanto tracciare un segno sul riquadro. Sulla scheda, per ogni lista ci sarà l'elenco dei candidati e delle candidate in ordine alternato di genere. Ai possono esprimere uno o due voti di preferenza, tracciando un segno nella casella posta a fianco del nome del candidato. Se si vogliono dare due preferenze, la scelta deve riguardare candidati di genere diverso. 

Elezioni regionali, la guida

E ancora: in vista di questo doppio appuntamento politicamente rilevantissimo, occorre sapere che l’elettore può barrare una lista collegata a un candidato presidente diverso rispetto a quello che ha deciso di votare: è consentito insomma il cosiddetto voto disgiunto. Cioè è possibile barrare la casella di una partito di centrodestra e contemporaneamente votare per un candidato di centrosinistra e viceversa. Così facendo l'elettore contribuirà all'elezione del candidato indicato e aiuterà i componenti della lista barrata ad essere eletti in consiglio. 

Nel Lazio la partita è a tre: il Terzo Polo appoggia la candidatura del Partito democratico - in corsa c’è Alessio D’Amato, ex assessore alla sanità nella giunta Zingaretti - e così nella regione della Capitale si  ricostituisce l'alleanza fra la sinistra democratica e quella liberale si Calenda e Renzi. Dall’altra parte ci sarà però il Movimento 5 Stelle, che correrà da solo. La coalizione di centrodestra si presenta secondo l’assetto di governo  nazionale, con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia in coalizione.  Dunque nel Lazio sarà una sfida a tre: Pd e terzo polo con D'Amato; il centrodestra con Francesco  Rocca; M5S con Donatella Bianchi. I sondaggi danno FdI vicino al 30 per cento, Forza Italia intorno all’8 e più giù la Lega. 

In Lombardia, la corsa per il Pirellone si preannuncia più caotica. A destra c'è Attilio Fontana, ma la Lega che esprime il candidato presidente teme di essere più che doppiata nei voti di lista e Fontana in caso di boom del partito meloniano finirebbe commissariato da FdI che aspira agli assessorati più importanti/ sanità e infrastrutture.  Il Terzo polo gioca una partita tutta sua perché alleato con la sinistra e anzi si presenta con candidata presidente storicamente di destra: Letizia Moratti.

Ancora più a sinistra c'è il Partito democratico che prima pareva dover correre senza i pentastellati, che alla fine hanno scelto di appoggiare il Pd guidato da Pierfrancesco Majorino. 

 

Sia nel Lazio sia in Lombardia, al candidato vincente (basta un solo voto in più rispetto agli sfidanti) verrà attribuito un premio di maggioranza tale da far sì che quest'ultimo riesca a raggiungere la maggioranza anche in consiglio regionale. Un meccanismo previsto proprio per evitare che, anche a causa del voto disgiunto, venga eletto un presidente senza maggioranza. Ciò significa che se l'elettore intende votare in maniera disgiunta è bene che sappia che con il voto al candidato vincente, in realtà, contribuirà anche ad assegnargli una quota di seggi in consiglio comunale e quindi a far eleggere una quota variabile di candidati nelle liste a sostegno del candidato eletto.

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Gli aspiranti governatori nelle due regioni stanno  facendo appello al voto utile. Un invito agli elettori a non disperdere le preferenze. "La sfida è più aperta che mai ed è solo tra me e Attilio Fontana", ripete Majorino. Facendo così fuori Moratti, che "non ha alcuna possibilità di vincere". E appellandosi anche agli elettori di Azione e Italia Viva: "Votate per me. Non esiste doppio turno a queste elezioni, si vince con un voto in più". Stessa cosa nel Lazio per D'Amato, candidato del centrosinistra alla presidenza, che ci crede e spinge per ridurre la competizione tra lui e Rocca, isolando così la Bianchi del M5S. D’Amato insiste sul voto utile: “Agli elettori stellati dico di votare per me come presidente”. 

 È tutto pronto dunque per la sfida di domenica e lunedì, oggi i  comizi finali. E occhio alle conseguenze che avrà il voto regionale sul governo: a Meloni - dicono i suoi - conviene vincere bene nei voti di lista ma non conviene vincere troppo perché Salvini e Berlusconi umiliati finirebbero, in cerca di rivalse e in vista delle Europee del 2024, per destabilizzare l’esecutivo in carica, per fargli continuamente le pulci, per impedire che Giorgia si senta autosufficiente e sempre più unica padrona del campo.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Febbraio 2023, 11:09
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