Mario Draghi di è dimesso. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso atto della decisione. E il governo resta in carica solo per gli affari correnti. A questo punto è ufficiale che si andrà a votare. Ma quando? La data di convocazione delle urne, tra i 60 e i 70 giorni dallo scioglimento delle Camere, è determinata da precisi paletti indicati in parte nella Costituzione e in parte in leggi ordinarie.
Draghi oggi, in carica solo per gli affari correnti: cosa significa e cosa succede ora
Elezioni, quando sarà possibile votare?
«Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti», recita l'articolo 61 della Costituzione. In caso di scioglimento anticipato, stabilisce l'articolo 88 primo comma della Carta, il Capo dello Stato deve sentire prima i presidenti dei due rami del Parlamento, cosa che Mattarella farà oggi pomeriggio. È dunque dalla data di scioglimento da parte del Quirinale che Palazzo Chigi deve calcolare i 70 giorni come limite massimo per le urne. Il limite minimo è stato fissato a 60 giorni da una legge di attuazione (Dpr 104 del 2003) della riforma Tremaglia che attribuiva dei seggi in Parlamento agli italiani residenti all'estero.
Le procedure
Infatti tutte le procedure per la presentazione delle liste, la stampa delle schede elettorali per le cinque circoscrizioni Estere, è materialmente impossibile sotto questo timing.
#Quirinale: Comunicazioni del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Ugo #Zampetti pic.twitter.com/SkMOHLzfYv
— Quirinale (@Quirinale) July 21, 2022
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Luglio 2022, 14:32
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