«Quel che si deve fare è cercare la pace, far in modo che i due smettano di sparare e comincino a parlare. Questo è quello che noi dobbiamo cercar di fare». Lo ha affermato il premier Mario Draghi, incontrando i ragazzi della scuola Dante Alighieri di Sommacampagna (Verona). «A Putin ho detto - ha aggiunto - la chiamo per parlare di pace, e lui mi ha detto “non è il momento”. La chiamo perché vorrei un cessate il fuoco, “non è il momento”. Forse i problemi li potete risolvere voi due, perché non vi parlate?, “Non è il momento”. Ho avuto più fortuna a Washington parlando con il presidente Biden; solo da lui Putin vuol sentire una parola e gli ho detto che telefonasse. Il suggerimento ha avuto più fortuna perché i loro ministri si sono sentiti. Con Putin ho trovato un muro», ha concluso.
«Lo sapevo, ne ero sicuro ma non ci volevo credere. Non si portano 200.000 truppe in assetto di guerra sul confine di un paese se non per attaccare. Io ero sicuro sarebbe successo perché purtroppo è successo anche in passato con l'Unione Sovietica. Allo stesso tempo non volevo crederci. Ho parlato con Putin fino all'ultimo e ci siamo dati appuntamento per risentirci, ma lui ha lanciato invasione. E' un dramma terribile, un errore spaventoso fatto da Putin», ha aggiunto poi il premier.
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Ai ragazzi ha detto. «Spero che l'anno prossimo non ci sia più bisogno di mascherine e che la pandemia non ritorni.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Maggio 2022, 17:29
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