Di Maio e Grillo, pranzo insieme a Bibbona su nodi M5S e rimpasto: «Torneremo più forti di prima»

Di Maio e Grillo, pranzo insieme su nodi M5S e rimpasto: «Torneremo più forti di prima»
Dopo le «considerazioni post-traumatiche» seguite alla sconfitta elettorale, dopo la difesa di Luigi Di Maio chiamato a «restare in gara» senza alcuna necessità di «espiazione», Beppe Grillo sembra tornare davvero in campo al fianco del Movimento. Così dopo essersi sapientemente tenuto lontano dagli appuntamenti di vertice e con il gruppo parlamentare organizzati dal capo politico per ragionare sulle cause della sconfitta, ora il Garante riallaccia i fili del dialogo e del confronto. E chiama Luigi Di Maio per discutere con lui sulla riorganizzazione del Movimento. 

Di Maio blindato da Beppe Grillo e Casaleggio: «Luigi, vai avanti»

Come ai vecchi tempi, quando per risolvere le questioni dei 5 Stelle il direttivo si riuniva nella casa del fondatore, Di Maio ha incontrato per un pranzo il garante nella sua villa di Marina di Bibbona. «Abbiamo bisogno del sostegno di tutti» è la parola chiave e il senso dell'incontro di vertice, senza Davide Casaleggio, che precede il vertice governativo convocato per lunedì a palazzo Chigi.

«Il M5S tornerà più forte di prima, è l'unica speranza in questo Paese» è invece il senso dell'esito del faccia a faccia che conferma l'appoggio del garante alla nuova fase organizzativa che il capo politico intende imprimere al M5s. L'incontro, fanno notare fonti del M5s, certifica il fatto che Di Maio è intenzionato ad andare avanti con la riorganizzazione e che di questo ha parlato con Beppe Grillo per sapere se andare avanti: «E Beppe è con Luigi» si assicura.

Quasi certamente il confronto avrà però riguardato anche le questioni poste da un eventuale rimpasto di governo che potrebbe comportare il sacrificio di alcuni ministri targati M5s. Non a caso proprio ieri Beppe Grillo si è esposto con un netto endorsement a favore della ministro della Salute che porta il suo stesso cognome. Per rimarcare il «risultato storico della nostra Giulia Grillo» ottenuto sul fronte della trasparenza del prezzo dei farmaci, proprio mentre il nome della Grillo figura tra quelli su cui la Lega avrebbe lanciato l'Opa.

Ma non si tratta solo della questione del rimpasto governativo: nel gruppo parlamentare ribolle lo scontento per l'operato di alcuni sottosegretari del Movimento. Nell'ultima assemblea congiunta alcuni deputati e senatori hanno sollevato la questione chiedendo di rispolverare la cosiddetta «graticola», la pratica utilizzata all'inizio della scorsa legislatura per cooptare, dopo un fuoco di fila di domande, i profili migliori a cui affidare ruoli di responsabilità. In alternativa si è parlato anche di sottoporre all'esame dei parlamentari alcune «schede di valutazione» per giudicare sempre l'operato dei viceministri e sottosegretari.

Quale che sia la verifica verrà fatta subito: già nella prossima settimana. Nel mirino, tra i vari, ci sarebbe il lavoro giudicato in alcuni casi insufficiente o di cui si ha poca contezza di esponenti di governo come Carlo Sibilia agli Interni, Mattia Fantinati alla Pa, o il dimissionario Angelo Tofalo alla Difesa, Armando Bartolazzi alla Salute o Davide Crippa al Mise.

Intanto, mentre Di Maio incontra i consiglieri comunali sempre nell'ambito del confronto sulla riorganizzazione, scoppia anche la grana De Magistris. Un gruppo consistente di 57 senatori capitanati da Vincenzo Presutto ha firmato due interrogazioni parlamentari in cui si chiede al Ministro dell'Interno e al Mef di controllare come la giunta comunale sta gestendo i conti pubblici di Napoli. Un attacco in piena regola a De Magistris, di sostegno alla posizione dei consiglieri comunali pentastellati, che viene subito intercettato dal Pd. Ben 9 senatori dem si dichiarano infatti disposti «ad aggiungere immediatamente le nostre firme a quelle dei senatori grillini». Dopo le smentite di patti di desistenza in Molise, qualcosa si muove anche a livello nazionale.​
Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Giugno 2019, 23:30
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