Crisi di governo, Mastella: «Siamo gli straccioni di Volturara Appula e lavoro per tirarci dentro anche Renzi»

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di Marco Conti

Onorevole Mastella, lei in tv. Sui giornali. Polemizza con Calenda, con Renzi! Ha smesso di fare il Cincinnato e da sindaco di Benevento è tornato a dare la linea?
«Ma no, io continuerò a fare il sindaco, ma gli spazi si possono occupare solo quando si rendono vuoti. Anche se mi sconcerta l’iniziativa del Pd e del M5S locali che, mentre io lavoro sul piano nazionale, mi vogliono fottere su quello locale e hanno detto “mai più Mastella-sindaco».
 

Tempismo incredibile?
«Già, quello che dico io. Ma santa pace, potevano dirlo tra quindici giorno. O no?».
Squilla un altro telefono e Mastella risponde. «Ciao Enzo! Sì, hai visto Renzi in tv? Impacciato non sapeva dove andare». 

Chi era? Amendola che voleva tranquillizzarla per la ricandidatura a maggio a Benevento?
«No, no. Non ho bisogno di Amendola per candidarmi».
Squilla di nuovo un secondo telefono. Poco dopo riprende: «Parlavo con il mio amico Cirino Pomicino».
 

Però con queste telefonate dovrebbe stare più attento. Calenda non ha preso bene le sue dichiarazioni in tv a “Mezz’ora” dall’Annunziata.
«Macché, dice di aver parlato al telefono con uno che non conosce. Ma io a lui davo le segnalazioni quando era al Cis di Nola. Ci conosciamo da vent’anni».
 

Se Conte fa il partito lei lo aiuta?
«Non so se lo fa ora, anche perché già ho visto le gelosie di Pd e M5S che non vogliono. Però dopo si possono mettere insieme le forze che ci sono».

Un altro Udeur. Oppure, visto che c’è Conte, un altro Upr con il presidente del Consiglio a posto di Cossiga?
«Dopo gli “straccioni di Valmy” possiamo fare gli “straccioni di Volturara Appula” anche perchè io sono il più vicino. La provincia di Benevento confina con quella di Volturara».
 

Ce l’ha a portata di mano. Quindi si va?
«Si fa se c’è il consenso degli altri (Pd e M5S ndr). Mettendo insieme tutti quelli bravi (ovvero che hanno i voti ndr) perchè se ne perdi uno rischi di perdere la partita (nei collegi ndr). Se invece vince l’egoismo si rischia di perdere ovunque».
 

Tra quelli «bravi» c’è pure lei?
«No, no. Non ho intenzione di ricandidarmi. Parlo soprattutto di Conte. Le gelosie non servono».
 

Chi potrebbe essere della partita?
«Ne parlavo con Cirino Pomicino che mi diceva “mettiamo insieme gli spezzoni della vecchia Dc”. Ma no, idea vecchia! Occorre mettere insieme tutti quelli che hanno costruito qualcosa. Di area socialista, democristiana, laica. Si mette in campo tutto quello che c’è in mezzo perché i quattro partiti di governo se vanno al voto, nei collegi uninominali, perdono tutti».
 

Quattro partiti? Quindi anche Renzi?
«Certo, io sono generoso e ragiono dal punto di vista politico».
 

Come dice Orlando, mai dire mai.
«Ma non per fare quello che dice Renzi, anche perché questa aggregazione supera di molto il 2-3% che ha lui. Tutti insieme, invece, possiamo competere nei collegi».
 

Non è allora meglio un sistema proporzionale?
«No, no. Avvantaggerebbe di molto il centrodestra».
 

Con il centrodestra lei ha chiuso?
«Con Salvini, non con il centrodestra. E’ lui che ha detto “mai con Mastella”».
Vabbè pure il M5S ha detto “mai con Mastella” e ora parlano bene di lei anche sulla stampa
«Allora devo aspettare che rinsavisca Salvini».

Nel frattempo, come sindaco, l’ha multato.
«Beh, quello è avvenuto molto dopo». Appunto, “mai dire mai”.
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Gennaio 2021, 10:33
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