Coronavirus, Salvini: «Italiani chiusi in casa, migranti liberi, salute in pericolo»
«Sapevamo tutti da sei giorni che queste persone erano in mare e che avevano bisogno di essere aiutate ma non è stato fatto». È questa la denuncia di Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia, raccolta dall'Adnkronos, dopo le ultime notizie circa la morte di 12 persone delle 55 respinte in Libia. Erano tutte su una stessa imbarcazione che inizialmente si pensava dispersa.
Nessuno è intervenuto a soccorrerle benché, evidenzia Linardi, «la presenza di queste persone in pericolo in mare, grazie alla segnalazione della Ong Alarm Phone, fosse nota già da venerdì 10 aprile alle autorità europee». Ma quest'ultime «hanno deciso di non intervenire per sei giorni. Malta ha assunto il coordinamento solo dopo tre giorni - ricostruisce la portavoce di Sea Watch - Decidendo di non intervenire ha di fatto facilitato il respingimento illegale di queste persone in Libia» mentre 12 persone non ce l'hanno fatta.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Aprile 2020, 17:48
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