Conte l'ex populista diventa avvocato delle 2 sinistre. Quel grido: «Venduto!»
di Mario Ajello
Governo Conte bis, la mossa del premier per dare un'anima alla nuova coalizione
UMANISTI E HATERS
Ma il vero collante del tutto non è, come si vorrebbe far sembrare, il «nuovo umanesimo»: sta invece nell'astuta costruzione, da parte di Conte, del bersaglio utile a sorvolare sulle differenze tra ex nemici che si scannavano diventati neo-alleati per uno stato di necessità e a farli convergere sulla lotta all'uomo nero. Salvini è l'avvelenatore, il «vero poltronista», il fanfarone ebbro del «frastuono dei suoi proclami roboanti e inutili». E' il fellone e l'assente: «Bisogna prendere parte a tutti i consigli europei. Proprio a tutti. E arrivarci preparati». «Elezioni! Elezioni!», urlano, insieme ai Fratelli d'Italia, i salvinisti scatenati. E i grillo-dem appena Conte attacca l'Uomo Nero scattano nella standing ovation. Se l'anti-berlusconismo fu collante efficace, l'unico del vecchio centrosinistra, stavolta l'anti-salvinismo ne diventa subito il sostituto. «Ma tu firmavi il decreto sicurezza con luiiii!!!», grida uno. E lui: «Voi non mi avete aiutato quando governavamo insieme». «Bibbiano! Bibbiano!», è il coro che parte.
E pensare che il Bisconte, mostrando di aver letto l'«Elogio della mitezza» di Bobbio, si era presentato come il pacificatore dell'abbassate i toni, pacatezza mi raccomando e via così, ma poi proprio lui rovescia lo spartito. E sale in vetta al muro contro muro. Mostrando che il flauto non gli serve più e sceglie la tromba: «Volevate le elezioni. Irresponsabili!». «Sììì!», urla una parte dell'emiciclo. «Sciacquati la bocca quando parli di noi!», s'infuria il lumbard Zoffili.
Fuori, la prima piazza dell'opposizione fa fuoco e fiamme e dentro il Palazzo c'è Conte 2 che tra uno scontro e l'altro con i gli avversari, cementa il fronte degli amici. E gli serve Hannah Arendt la quale «diceva che in politica esistono giudizi e pregiudizi. E il premier loda grillini e dem che «hanno saputo superare i reciprochi pregiudizi». Ammesso che non rispuntino in corso d'opera. Nel connubio tra le due sinistre, il celebrante e simbolo - il CamaleConte che ha tolto il verde e lo ha ricoperto di rosè e dice a se stesso e agli altri tra gli schiamazzi d'aula: «Superiamo il passato» - chiede alle parti di spogliarsi di certi fardelli. Dai 5 stelle pretende addirittura la rinuncia a ciò che li ha resi pop ma non ha certo contribuito a fare migliore l'Italia: «Serve un uso responsabile e non forsennato dei social». Servirebbe anche un uso non eccitato anche delle istituzioni, e invece ieri - e oggi in Senato dove si terrà lo scontro quasi fisico tra l'avvocato ex populista e il Capitano inferocito - hanno stravinto gli haters. E chissà che cosa ne pensa il pubblico da casa.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Settembre 2019, 08:32
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