Stadi, Franceschini: «Se aprono, lo si faccia anche per i concerti»

Stadi, Franceschini: «Se aprono, lo si faccia anche per i concerti»

Gli stadi come i teatri, dice il ministro della cultura Dario Franceschini commentando la notizia che a giugno si potrà tornare allo stadio. «In relazione alle notizie di stampa apparse stamattina riguardo ad una differenziazione tra la presenza del pubblico negli eventi sportivi e in quelli culturali, il Ministero della Cultura precisa che: sia nell'audizione di lunedì sia nelle proposte inviate ieri al Cts, il Ministro Franceschini ha chiesto che, nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi». Lo sottolinea una nota del Ministero.

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«Intendo fare tutto il possibile per garantire una riapertura» del mondo dello spettacolo», dice Franceschini rispondendo al Question time ad una interrogazione presentata da Italia Viva. Il settore, dice, «sta vivendo una sofferenza enorme. Mi fa piacere però che anche gli attori del Globe Theatre abbiano detto che il tema non è soltanto riaprire subito, ma riaprire in sicurezza», aggiunge ricordando le richieste al Cts per consentire riaperture con maggiore capienza ed anche eventi. 

Stamattina, dopo la notizia che sarà possibile tornare negli stadi a partire da giugno, le polemiche non sono mancate. È il mondo della musica a protestare«Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto. È una questione di principio, il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo». È la presa di posizione di Enzo Mazza, ceo di Fimi, la Federazione dell'industria musicale italiana, che dopo il via libera del governo alla presenza del 25% di tifosi all'Olimpico per Euro 2020 torna a parlare di «discriminazione» e chiede l'apertura immediata di «un tavolo di confronto per ottenere quanto meno un trattamento equivalente». 

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«È evidente - sottolinea Mazza - che siamo di fronte ad una farsa. Si dibatte su protocolli stringenti sui quali dovrebbe esprimersi il Cts, per consentire quest'estate eventi musicali con mille o poco più persone all'aperto e nello stesso momento si approva un piano per l'accesso di oltre 16 mila persone all'Olimpico in occasione degli europei di calcio? I danni causati al mondo dello spettacolo e della musica dal vivo dopo oltre un anno di pandemia e restrizioni sono immensi.

Un settore distrutto, lavoratori dispersi e senza risorse, piccoli club che hanno chiuso per sempre e ora si scopre che una decisione politica può derogare alle restrizioni sanitarie? È ridicolo».

Il ceo di Fimi pensa che «artisti e addetti ai lavori non debbano accettare una discriminazione di tale portata. Deve essere immediatamente aperto un tavolo di confronto per ottenere quanto meno un trattamento equivalente. Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto. È una questione di principio, il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo».

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«Sono completamente d'accordo con quanto dichiarato dal ministro Dario Franceschini in merito alla eventuale autorizzazione alla presenza del pubblico negli eventi sportivi. Se si apre al mondo dello sport si deve aprire, negli stadi o in spazi analoghi, anche agli eventi culturali e spettacolistici, chiaramente sempre nel rispetto delle stesse modalità i sicurezza adottate per contrastare la diffusione del Coronavirus», afferma in una nota il presidente Siae Giulio Rapetti Mogol.

«La possibile differenziazione di 'capienze covid' tra calcio e musica è inaccettabile e su questo punto tutta la filiera legata alla musica live, compresi gli artisti, è pronta a prendere posizioni forti e nette», affermano in una nota congiunta Roberto De Luca (Live Nation), Ferdinando Salzano (Friends&Partners), Clemente Zard (Vivo Concerti). I tre promoter ribadiscono che «la capienza Covid deve essere calcolata non a numero fisso bensì in relazione ai metri quadrati disponibili per ogni singola venue e possa permettere l'applicazione precisa di tutte le norme del protocollo di sicurezza». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Aprile 2021, 15:45
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