Jole Santelli, in Calabria sale al vertice il leghista Nino Spirlì

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di Francesco Malfetano

Un fulmine a ciel sereno. La morte prematura di Jole Santelli a 51 anni ha gettato nello sconforto un’intera regione. Alla presidente della Calabria eletta con il centrodestra lo scorso 26 gennaio infatti, ora tutti - dai colleghi politici ai giornalisti, fino ai cittadini - stanno tributando ricordi condivisi e apprezzamento. Il decesso della donna però, crea anche un vuoto istituzionale. Sul piano pratico quindi, cosa succede alla Regione?

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Come previsto dal regolamento interno al consiglio regionale calabrese il vuoto è stato de facto già colmato. A guidarlo fino al voto, che bisognerà tenere entro 60 giorni, ci sarà infatti il 58enne Antonino “Nino” Spirlì. Vale a dire  il vicepresidente e assessore alla Cultura e al Commercio che, come si legge sul sito della Regione Calabria, «svolge funzioni vicarie, sostituendo il Presidente in caso di assenza o impedimento, nell’esercizio dei poteri, delle funzioni e delle prerogative di questi, anche nei rapporti istituzionali presso la Conferenza Stato-Regioni e presso l’Ufficio di Presidenza dei Presidenti delle Regioni».

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"Dirò n** e f** fino alla fine dei miei giorni, che fanno? Mi tagliano la lingua".

Così il vicepresidente della Regione Calabria, Ninò Spirlì, durante un dibattito organizzato a Catania dalla Lega.


L’ex braccio destro della Santelli e neo-leader in pectore della Calabria è un personaggio noto per le sue posizioni poco politically correct. Sul suo profilo Facebook ad esempio, tra le altre cose, si definisce «Omosessuale a tempo perso e cattolico praticante». In alcune interviste inoltre ha sostenuto, proprio in nome di quella verve: «Userò le parole ‘negro’ e ‘frocio’ fino all’ultimo dei miei giorni, in calabrese dico ‘nigru’ per dire negro, non c’è altro modo».

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A Spirlì, come da regolamento, il compito di convocare il consiglio regionale entro 10 giorni e prendere atto della morte del presidente della giunta con una delibera che farà scattare il conto alla rovescia per le elezioni. Si dovrà infatti tornare alle urne entro 60 giorni. Fino ad allora, il vicepresidente e l’intera giunta precedente restano in carica per l’ordinaria amministrazione.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Ottobre 2020, 00:30
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