Silvio Berlusconi interviene nuovamente sulla guerra in Ucraina. Basta con l'invio delle armi preferendo agli aiuti militari di difesa quelli economici per la ricostruzione. Ma anche rinuncia alla Crimea e un nuovo referendum per decidere l'appartenenza del Donbass. È questa l'ultima 'ricettà di Silvio Berlusconi per tentare di aprire un tavolo negoziale per il conflitto ucraino che, però, viene tutta letta come una mossa per convincere il solo presidente Zelensky a sedersi e trattare. Lo fa rilasciando un'intervista (in cui comunque si schiera apertamente «con l'Occidente nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l'Ucraina») per l'ultimo libro di Bruno Vespa «La grande tempesta».
Berlusconi sulla guerra in Ucraina
Si può arrivare a una trattativa di pace? Viene chiesto al leader di Fi. «Forse - risponde - ma solo se a un certo punto l'Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l'Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Ottobre 2022, 07:35
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