Berlusconi rinviato a giudizio: «Pagò le bugie di Tarantini»
Stando all'ipotesi accusatoria, sostenuta da Pasquale Drago e Eugenia Pontassuglia, Berlusconi, all'epoca presidente del Consiglio, avrebbe fornito all'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, per il tramite di Lavitola, avvocati, un lavoro e centinaia di migliaia di euro in denaro, perché mentisse ai pm baresi che indagavano sulle escort portate nelle residenze estive dell'ex premier fra il 2008 e il 2009 e sui suoi interessi in Finmeccanica. Nel procedimento contro Berlusconi è costituita parte civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha rilevato il danno d'immagine causato dalle condotte dell'ex premier, accusato di aver pagato le bugie di Tarantini.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Novembre 2018, 21:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA