Astrazeneca, Draghi: «Faremo ogni verifica». Ma crescono i timori di una psicosi che complicherebbe la campagna

Astrazeneca, Draghi: «Faremo ogni verifica». Ma crescono i timori di una psicosi che complicherebbe la campagna

di Marco Conti

L'approfondimento è dovuto e sollecitato anche all'Ema attraverso la Von der Leyen, ma un messaggio di prudenza arriva dal presidente del Consiglio Mario Draghi proprio mentre i due pm, che indagano sulle morte dei due ufficiali in divisa, si vaccinano con AstraZeneca.

 


LE PAURE
Rassicurazioni che il premier ha avuto direttamente da Bruxelles. «Nessun nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino Astrazeneca», spiega la presidente della Commissione Ue. Ursula Von der Leyen dice anche che «una review» da parte dell'Ema è in corso. Le dosi di vaccino sequestrate dai Nas sono già finite all'Istituto Superiore di Sanità per accertare se qualcosa è andato storto nella produzione o nella conservazione, ma non c'è dubbio che gli iniziali toni allarmistici - arrivati dalle procure di Siracusa e Catania seppur privi di riscontri scientifici - hanno scatenato una reazione emotiva che ha prodotto migliaia di prenotazioni cancellate ai centri vaccinali e presso i medici di base.

Astrazeneca, sottufficiale morto 12 ore dopo la prima dose. Il pm: «Indago e mi vaccino»


Per evitare reazioni isteriche, e togliere argomenti ai no-vax, non basta però sottolineare che il vaccino anglo-svedese è stato già somministrato a cinque milioni di europei e ad una quindicina di milioni di inglesi. Servono nuove evidenze scientifiche che Draghi conta di avere rapidamente sia da Bruxelles che dall'Aifa. Nel pomeriggio Draghi farà visita ad un centro vaccinale a Fiumicino e avrà occasione di tornare sulla questione affrontando anche la campagna vaccinale che non si regge solo sul vaccino di AstraZeneca e che da ieri, dopo il via libera di Ema, può contare anche sul vaccino Johnson&Johnson - che viene infialato anche in Italia - e che ha il vantaggio di essere monodose.

Astrazeneca, Danimarca sospende l'utilizzo: «Casi di coaguli nel sangue». Germania non interrompe dosi


Migliaia di dosi di AstraZeneca sono state somministrate in Italia come anche in Francia, Spagna, Germania e molti altri paesi europei che non hanno però sospeso in via cautelativa la somministrazione. «Siamo in buone mani, tranquilli», dice la ministra della Salute spagnola Carolina Darias, secondo la quale «non si è prodotto nessun caso di trombosi in Spagna» e che «al momento non vi è una relazione causale fra il vaccino e i trombi». Ancor più netto il collega francese Olivier Veran secondo il quale «non c'è motivo» di sospendere AstraZeneca» anche perché «stiamo parlando di una trentina di persone su oltre cinque milioni di europei che hanno ricevuto una dose».
Sinora AstraZeneca ha fornito 700 mila dosi all'Italia ed entro il mese dovrebbero arrivarne altre tre milioni, e da aprile l'azienda anglo-svedese dovrebbe fornire, da contratto, altri dieci milioni di dosi solo al nostro Paese. Numeri che dimostrano quanto per l'Italia sia importante poter contare su questo vaccino anche se ordini sono in arrivo da Pfizer (25 milioni), Moderna (4,6 milioni) e J&J (7,3 milioni).

Vaccini, vescovi canadesi e Usa: no ad AstraZeneca e Johnson&Johnson, derivano da aborti


Scongiurare la psicosi collettiva è quindi fondamentale anche se non sarà facile. Draghi oggi pomeriggio ci proverà spiegando come il governo intenda procedere nel più grande piano vaccinale della storia repubblicana. La «decisa accelerazione» del piano verso una campagna di massa scatterà ad aprile quando, secondo le rassicurazioni ricevute da Bruxelles e dai singoli produttori di vaccini, l'Italia dovrebbe essere inondata di dosi. Secondo le stime dovrebbero essere disponibili ogni giorno circa trecento mila dosi che imporrebbero un raddoppio della capacità di vaccinazione che viene espressa ogni giorno da tutte le regioni.
L'OBIETTIVO
Al piano lavorano il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio che ieri hanno avuto una prima riunione con i presidenti di regione insieme ai ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza.

L'obiettivo resta quello di immunizzare gli italiani entro l'estate. In attesa che entro l'anno Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico, riesca a mettere in piedi una produzione tutta italiana di un vaccino anti-Covid, non resta che affidarsi ai quattro big-pharma e predisporre un piano che permetta di non lasciare in frigorifero per molto tempo i vaccini che arrivano come invece sta ancora accadendo in alcune regioni come la Lombardia.

Tumore, «malati non protetti se seconda dose del vaccino Pfizer lontana dalla prima». Allarme dallo studio GB

Vaccino Sputnik, nuovo studio: «Anticorpi nel 100% dei vaccinati». Lo fa sapere lo Spallanzani

Vaccino, insegnante morta a Napoli, l'autopsia «assolve» AstraZeneca: stroncata da un infarto intestinale
 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Marzo 2021, 07:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA