Reddito di cittadinanza, Di Maio: «La tv non spieghi come aggirarlo»

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In tv ci sono troppi «libretti d'istruzione su come aggirare il reddito di cittadinanza»: è la nuova bacchettata rivolta ai media da Luigi Di Maio«Faccio un appello all'informazione: no a libretti d'istruzione su come aggirare il reddito cittadinanza. Dovremmo fare il contrario, spiegare agli italiani i parametri per l'accesso. Per il resto evitare manuali d'istruzione come ho visto in qualche tv e talk show», ha detto il vice premier.

Prove di intesa con le Regioni sul Reddito di cittadinanza. Dopo le proteste e il ricorso firmato dalla Toscana contro i navigator, il governo fa il primo passo alla ricerca di una mediazione: per l'assunzione dei 'coach' chiamati ad affiancare i beneficiari del reddito nella ricerca di un'occupazione servirà il parere della Conferenza Stato Regioni. La proposta dell'Esecutivo viene formalizzata via emendamento al Decretone, atteso in Aula al Senato lunedì, ma la trattativa non sarebbe chiusa e nei prossimi giorni sono in calendario nuovi incontri. L'obiettivo, assicura Luigi Di Maio, è fare in modo che al momento giusto, «sia pronta la struttura che consenta alle Regioni di fornire formazione e politiche del lavoro».

Sempre per rispondere alle richieste che arrivano dal territorio, nell'ultimo pacchetto di modifiche messo a punto dall'Esecutivo spuntano anche una serie interventi per facilitare il turn over. L'introduzione di quota 100 ha messo in allarme in particolare i comuni, che temono un esodo massiccio, e che grazie invece alle ultime novità potrebbero procedere però a nuove assunzioni contando non solo sui pensionamenti dell'anno precedente ma anche quelli dell'anno in corso.

Per vincolare poi le risorse ai territori, spunta una clausola che lega i vincitori dei concorsi a restare nella sede a cui sono stati destinati in prima battuta per almeno 5 anni. Tra le altre novità, sempre a firma dell'Esecutivo, anche la proroga del finanziamento della Cassa integrazione straordinaria al 2020 e il quasi raddoppio degli stanziamenti per questa voce nel 2019, che passano da 100 a 180 milioni di euro. Previsti anche 20 milioni anche per i lavoratori dei call center.

Altro capitolo aperto, quello del rafforzamento delle misure a favore dei nuclei familiari con disabili. I primi tentativi di ampliare gli interventi su questo fronte si sono scontrati con problemi di coperture che, lentamente, il governo sta cercando di superare. In cantiere, vi sarebbe una norma per garantire la pensione cittadinanza ad anziani con disabili gravi, ritocchi all'insù (da 5000 a 7500) della soglia dei beni mobiliari per l'accesso al reddito, la revisione della scala di equivalenza (da 2,1 a 2,2) per i disabili gravi. Infine, i tecnici starebbero anche studiando le possibilità per le madri, sempre delle persone con disabilità gravi, di andare in pensione prima.

Resta invece tutta da giocare la partita sui tagli alle pensioni dei sindacalisti: la norma annunciata più volte dal M5S, per ora è stata ritirata con la promessa di riaprire il dossier in vista del passaggio parlamentare alla Camera.
Ma non è escluso che anche di questo possano parlare i segretari di Cgil, Cisl e Uil nell'incontro con il governo in programma lunedì.

Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Febbraio 2019, 21:04
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