M5S: Crimi avvia macchina per voto Comitato direttivo su Skyvote

M5S: Crimi avvia macchina per voto Comitato direttivo su Skyvote

Il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi ha, attraverso una mail, comunicato al garante Beppe Grillo di aver avviato questa mattina tutti gli adempimenti prodromici allo svolgimento delle votazioni per il comitato direttivo, individuando modalità e tempistiche per la presentazione delle candidature, per le verifiche dei requisiti e per lo svolgimento della votazione, ribadendo che si procederà al voto utilizzando lo strumento di voto messo a disposizione da SkyVote. Lo fanno sapere fonti del Movimento 5 Stelle.

Una partita a scacchi o ancora peggio uno stallo «alla messicana» in cui gli avversari si tengono reciprocamente sotto tiro: per un giorno sembra proprio questa l'immagine stile western del Movimento, dove Beppe Grillo e Giuseppe Conte si sono ritirati dalla scena pubblica per pianificare le prossime mosse di attacco. In attesa di veder comparire da un momento o l'altro la «lista» Grillo dei candidati al direttorio che Crimi ha autorizzato ma non su Rousseau, bensì su Sky Vote. Fatto che accelera lo strappo, dato quasi per scontato, dell'ex premier per dare vita a suoi gruppi parlamentari.

L'esile speranza di una ricomposizione della frattura si era già sgretolata dietro il silenzio di Luigi Di Maio, l'ex capo politico di cui entrambi i contendenti si fidano, che aveva tentato ancora questa mattina di riportare la pace, con una visita di prima mattina nella casa dell'ex premier. Ma come il suo, «rimbomba» per un giorno il silenzio di tutti gli attori in campo. Fatta eccezione per il capogruppo dei 5 Stelle alla Camera che, dopo la richiesta avanzata ieri sera in assemblea, si è fatto portavoce di un nuovo tentativo di mediazione. Visto che i deputati, così come i senatori, hanno detto a chiare lettere di voler conoscere i contenuti della bozza di statuto e della 'carta dei valorì, Davide Crippa si è proposto per portare avanti la richiesta. Di prima mattina ha alzato il telefono ed ha chiamato Beppe Grillo e il garante si è detto disponibile. Sfatando quindi i sospetti di qualche parlamentare: «tutto questo mistero sullo Statuto non deriverà dal fatto Conte ha fatto firmare a Grillo una clausola di riservatezza?».

Il capogruppo M5s proverà anche a verificare la possibilità di incontrare il garante, Beppe Grillo, e separatamente, anche Giuseppe Conte. L'ex premier non si tira indietro: «Se ho un invito volentieri. Ci mancherebbe, sono sempre a disposizione dei parlamentari» dice a proposito dello Statuto. Ma l'operazione potrebbe comunque essere tardiva. Ad ore è infatti attesa la pubblicazione della «lista» di Grillo dei 5 candidati al direttorio sul suo blog o sul ritrovato blog delle Stelle, ora in mano a Casaleggio. La procedura prevederebbe che prima siano i candidati a proporsi, ma in questo frangente nessuno, si racconta in Parlamento, si stupirebbe di trovarsi la cinquina da votare bella e pronta. È con questa eventuale lista che si potrebbe misurare la reale consistenza dei futuri eventuali gruppi: quello di Grillo e quello di Conte. Tutto dipenderà dai nomi che verranno indicati. Se esponenti come Luigi Di Maio o Roberto Fico dovessero essere inclusi, la strada per la eventuale creazione di gruppi di Conte sarebbe molto più in salita. Intanto Vito Crimi ha risposto all'ultimatum lanciato da Beppe Grillo che ha chiesto di poter procedere alla votazione del direttorio a 5, l'ultimo atto di detronizzazione del candidato Conte alla leadership del Movimento.

A sorpresa il reggente Vito Crimi ha però annunciato a Grillo che la votazione potrà avvenire ma non su Rousseau, come chiesto dal garante, ma su Sky Vote, la piattaforma di voto che aveva scelto Giuseppe Conte dopo la migrazione dei dati degli iscritti dal sito dell'associazione di Davide Casaleggio. La decisione arriva dopo che un gruppo di eletti 5 Stelle «ortodossi», tra cui figura la consigliera regionale laziale Francesca De Vito, il consigliere napoletano ed ex candidato sindaco Matteo Brambilla e la ex probivira Raffaella Andreola, aveva diffidato il Comitato di garanzia, il suo presidente e i suoi membri, «a porre in essere quanto necessario per procedere» alla votazione su Rousseau. Riservandosi anche di «adire le competenti sedi giudiziarie, anche in via risarcitoria, per lesione dei diritti associativi e politici dei sottoscritti, in caso di inottemperanza». Un nuovo pasticcio che lascia intuire una guerra a suon di carte bollate che potrebbe protrarre ulteriormente lo stallo ormai infinito.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Luglio 2021, 21:52
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