Di Maio scarica Salvini: «Il centrodestra non esiste più». Il leader leghista ribatte, e il Pd attende la "rottura"

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Il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, ospite a Otto e mezzo su La7, sembra scaricare Matteo Salvini: il governo con la Lega è una eventualità più lontana, dopo che lo stesso Salvini oggi ha parlato di «governo in 15 giorni» nel caso il centrodestra vinca le elezioni regionali in programma nei prossimi giorni. «Salvini si assume una responsabilità storica nel legarsi a Berlusconi: ci sta dicendo che per aspettare i comodi di Matteo Salvini avremo il governo il 15 maggio? Aspetto qualche altro giorno, poi uno di questi due forni si chiude», ha affermato.

Che succede ora? I due possibili scenari

«Lo show di Berlusconi dimostra cosa diciamo da 40 giorni, il centrodestra non esiste. Ha tre leader che si contraddicono per una semplice dichiarazione dopo le consultazioni, è un problema del Paese. Se Salvini continua a propinare il centrodestra fa male al Paese, crea tutti problemi che abbiamo già visto. Nessun italiano ha votato il centrodestra: milioni han votato Salvini premier, altri Berlusconi, altri Meloni. Salvini è stato umiliato da chi gli contava i punti della dichiarazione...», ha aggiunto il leader dei 5 Stelle.



POLITICA ESTERA Di Maio ha parlato anche di politica estera. «Le dichiarazioni sulla Siria di Salvini sono irresponsabili perchè fatte da un palco elettorale. Per me il faro rimane l'articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra. Bene ha fatto Gentiloni a non partecipare all'attacco, bisogna continuare con la diplomazia. Troverà sempre me contrario chi vuole approfittare della Siria per sganciarci dagli alleati storici. Non devono essere casus belli per riposizionare Italia», ha detto parlando della crisi mediorientale. 

«Spero che Gentiloni domani alle Camere chiarisca» la vicenda del sottomarino nucleare Usa che avrebbe attraccato recentemente nel porto di Napoli, ha detto Di Maio. «Non è chiaro se quel sottomarino abbia partecipato all'attacco in Siria», ha aggiunto. 

NUOVE ELEZIONI? PRENDIAMO IL 40% «Non ho nessuna paura delle elezioni e potremmo aumentare i parlamentari, ma poi cosa facciamo, ci ripresentiamo da Mattarella senza una maggioranza certa? Se non ci sono i presupposti si può anche tornare a votare con questa legge elettorale, a meno che non troviamo un modello che dia una maggioranza certa». «Noi possiamo ambire al 40%», ha aggiunto Di Maio. «La regola dei due mandati è vigente in M5S, ma non stiamo affrontando questo dibattito, non si apre ora perché non ci sono nuove elezioni».

«A me risulta che parlamentari di Fi vogliano andarsene nel gruppo misto o in altri gruppi di centrodestra, Berlusconi dovrebbe preoccuparsi di questo» e non di un gruppo di eletti M5S pronti secondo il Cavaliere a passare a Forza Italia. «Non sarebbe possibile accettare parlamentari di altri partiti, quindi neppure di Forza Italia», ha aggiunto Di Maio a Otto e mezzo.


DI BATTISTA SU CAV? "NON VOLEVA SABOTARE" «Non credo che Alessandro abbia detto quelle cose per sabotare qualcosa, sappiamo che lui ha un certo modo di esprimersi. Ha tutta la mia stima e libertà di dire quello che vuole, ha iniziato un altro percorso. Le battute che fa lui non le so fare e non so far ridere come fa lui», ha detto il leader M5S parlando di Alessandro Di Battista che ha attaccato Silvio Berlusconi. «Su Dudù ha fatto una battuta. I tatticismi di Salvini sono evidenti, non ha fatto una bella figura venendo smentito subito da Berlusconi dopo la dichiarazione in cui apriva a M5S», ha aggiunto.

SALVINI: "VADA COL FORNO RENZI" «Paragonare il futuro dell'Italia a un mercato mi sembra irrispettoso, la Lega non è il Pd, mi sembra che ci siano idee confuse. Noi vogliamo un Governo che rispetti il voto degli italiani, centrodestra e M5s. Se Di Maio preferisce il forno di Renzi si accomodi, temo che sia un pane muffo, però libero di fare quello che vuole».
Lo ha detto Matteo Salvini all'ANSA, a margine di una intervista a Telemolise. «Il centrodestra ha un programma comune, è stata la coalizione che ha preso più voti in Italia e che vincerà domenica in Molise e in Friuli il 29 aprile. Che poi Salvini non sia Berlusconi e la Lega non sia Forza Italia e gli italiani abbiano premiato più la Lega che Forza Italia mi riempie di gioia, ma il mio avversario era e rimane il Pd e la sinistra, non ho avversari interni».  «Un incarico esplorativo va bene anche se, ripeto, se Forza Italia e M5s continuano a litigare fra di loro temo che non cambi nulla». 


IL PD ATTENDE ROTTURA LEGA-M5S. E I RENZIANI ATTACCANO CALENDA Il Pd comincia a ragionare a quelli che Piero Fassino ha chiamato «scenari nuovi», nel caso in cui non prenda corpo il patto tra M5s e Lega per dar vita al governo. Scenari nuovi che non destano l'entusiasmo al Nazareno ma rispetto ai quali si potrebbe dover modulare la risposta in modo nuovo rispetto al semplice «siamo all'opposizione». A gettare il sasso nello stagno è stato un neo-tesserato di peso come Carlo Calenda che, in caso di fallimento dell'entente Di Maio-Salvini, ha ipotizzato che sia il Pd a proporre «un Governo di transizione sostenuto da tutte le forze e la formazione di una commissione bicamerale sulle riforme istituzionali».

Ipotesi che ha ricevuto subito il «non possumus» dei renziani, come Anna Ascani, Dario Parrini, Ernesto Magorno e Sandro Gozi: l'iniziativa «spetta ad altri, a chi ha avuto maggiori consensi il 4 marzo» ha detto Luca Lotti. Non che i Dem si tirino fuori da un possibile governo istituzionale («il governo che Mattarella prefigurerà» lo definisce Luigi Zanda), tanto è vero che Ettore Rosato ribadisce la disponibilità a incontrare chi riceverà l'incarico dal Capo dello Stato. Ma occorre che prima Salvini e Di Maio «prendano atto del loro fallimento» dice Lorenzo Guerini.

A fare innervosire tutti i dirigenti democrat, compreso il premier Paolo Gentiloni, sono state le affermazioni di Matteo Salvini che ha rinviato le trattative del governo a dopo il voto in Molise (il 22 aprile) e nel Friuli (28 aprile). «Trovo veramente assurda - è sbottato il reggente Maurizio Martina - l'idea di Salvini per cui il Paese deve aspettare i suoi tornaconti elettorali. Il Paese ha già votato e adesso chiede risposte, non propaganda», per di più usando Molise e Friuli come «cavie da laboratorio». E anche il premier prende posizione: «Francamente mi sembra un modo imbarazzante di interpretare il carattere speciale dell'autonomia del Friuli dire che le elezioni di questa regione servono a decidere i rapporti di forza e di schieramento politico a Roma».

Il timore è dunque quello che il prolungato tira e molla interno al centrodestra e tra questo e M5s, faccia saltare un successivo tentativo di governo istituzionale, visto che Lega e M5s potrebbero sfilarsi, conducendo a un ulteriore scenario, imbarazzante per il Pd: quello di un rinvio del governo Gentiloni alle Camere, per chiedere una fiducia tecnica che gli consenta di arrivare a elezioni in autunno. Uno scenario su cui da oggi i boatos hanno cominciato a rimbalzare nel Palazzo. In casa Dem non si crede molto a questa ipotesi ma tutti i rinvii della soluzione imposti da Salvini e Di Maio, bloccano anche l'avvio della sistemazione interna del Pd, a cominciare dall'Assemblea nazionale che verrà convocata solo dopo la nascita del governo. Oggi i delegati hanno ricevuto la lettera di rinvio, che Martina sperava comunque di poter convocare l'Assemblea dopo poche settimane.

Il reggente oggi ha partecipato alla Direzione regionale dell'Emilia Romagna e domani sarà nell'importante circolo romano dell'Ostiense: lavora cioè sui territori, sul rilancio dell'attività dei circoli, necessaria per rivitalizzare il confronto interno nei prossimi mesi. Martina infatti intende confermare la propria candidatura a segretario da portare in Assemblea, evitando un immediato congresso che provocherebbe «conte e divisioni» se prima non ci sarà un confronto sulle prospettive del Pd e del centrosinistra. Oggi Matteo Renzi è volato in Qatar, rimarcando la propria distanza dal dibattito interno, ma la decisione se tenere o meno subito il congresso divide anche la sua area.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Aprile 2018, 23:23
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