Di Battista a Che tempo che fa: «Non mi candido alle Europee». Battibecco con Fazio

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«Bisogna valutare se la presenza delle Ong non porti a un aumento dei morti in mare», ha detto Alessandro Di Battista ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa​, con cui ha avuto anche un battibecco in diretta, proprio mentre erano in corso i tentativi di salvataggio del barcone in avaria al largo della Libia con 100 persone a bordo. «Cosa farei in questo momento per questi migranti in pericolo? Salverei le persone e le porterei a Marsiglia. Fino a che non si crea un incidente diplomatico con la Francia il problema non si risolve. Non saranno certo i porti chiusi o il muro di Trump a fermare queste migrazioni».

«Possiamo parlare di porti aperti e porti chiusi, senza risolvere il problema. Se non ci occupiamo delle cause si è nemici dell'Africa - ha aggiunto l'esponente M5S -. Se non affrontiamo il tema della sovranità monetaria in Africa non ne usciamo».

Di Battista ha poi escluso una sua candidatura alle Europee. «I sondaggi lasciano il tempo che trovano: io consiglio di guardarli poco», ha spiegato rispondendo alla domanda su cosa possa succedere al governo dopo le europee considerata la crescita della Lega. «Non è scontato che ci sia un ribaltamento delle forze» che formano il governo. E proprio a proposito del Carroccio non ha risparmiato un affondo in merito all'inchiesta sulla frode da 49 milioni di euro di fondi del Carroccio
: «Quei soldi appartengono a tutti noi, anche agli elettori della Lega: quei soldi vanno restituiti perché appartengono alla comunità». 

Sostegno per i gilet gialli: «Ci sono molti dei gilet gialli che si battono per giuste cause e io sono con loro. Lo sostengo e sto dalla loro parte». E parlando delle violenze in Francia afferma: «spesso la violenza è quella invisibile ed è altrettanto pericolosa». «La democrazia rappresentativa è già in crisi, un giorno la vedremo come qualcosa di obsoleto, come ora la monarchia costituzionale», ha detto poi nel corso dell'intervista.


«Con Luigi Di Maio - ha anche assicurato - c'è un rapporto stretto e siamo d'accordo su molte cose.
Vedo però che c'è molta invidia nei suoi confronti». E su Toninelli: «Ogni tanto noi facciamo qualche gaffe. Penso al ministro Toninelli massacrato per avere sbagliato una foto o una consecutio. Toninelli è stato massacrato dal sistema mediatico, ma per me c'è la mano di Benetton. È la mia opinione e me ne assumo la responsabilità. Da quando ha parlato di revoca della concessione ad Autostrade è stato massacrato». 

Ultimo aggiornamento: Domenica 20 Gennaio 2019, 22:48
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