Sam Neill ha scoperto di avere un tumore. E lo fa sapere pubblicamente. «Come si fa a rendere la propria vita piena?», chiede l'attore 75enne nella sua autobiografia Did I Ever Tell You This. Il fatto è che sono malato. Forse sto morendo. E probabilmente devo muovermi». La star, celebre per ruoli come quello del Dottor Grant in Jurassic Park e per aver recitato in film come Lezioni di piano e Il seme della follia, ha scoperto di recente di essere malato di cancro del sangue al terzo stadio, un linfoma angioimmunoblastico a cellule T.
La diagnosi che gli ha cambiato la vita è arrivata nel marzo del 2022 mentre era in tour con i colleghi e amici Laura Dern e Jeff Goldblum per la promozione di Jurassic World: Dominion, il film che li ha visti riunirsi ancora una volta quasi 30 anni dopo il primo storico film della saga di Jurassic Park.
Al Guardian Neill ha raccontato di essere attualmente sottoposto a un trattamento sperimentale che sta dando risultati positivi. Lucy Kate Clark, la giornalista che lo ha raggiunto nella sua fattoria nel distretto di Central Otago, in New Zeland, dove Neill vive circondato da animali a cui ha dato il nome dei suoi colleghi (dal pollo Laura Dern alla mucca Helena Bonham Carter fino alla gallina rossa Bryce Dallas Howard), lo descrive così: «Sembra stia molto bene, anche se ammette di sentirsi un po’ fragile».
«Non ho paura di morire – dice l’attore nell’intervista – ma mi darebbe fastidio. Perché davvero vorrei ancora un decennio o due, sai? Abbiamo costruito tutte queste terrazze incantevoli, questi ulivi e cipressi, e ho voglia di restare in zona per vederli maturare. E poi ho i miei adorabili nipotini. Voglio vederli crescere. Ma per questo riguarda la morte? Non potrebbe importarmene di meno». I primi trattamenti di chemioterapia, racconta Neill, non sembravano funzionare.
Sam Neill, star from ‘JURASSIC PARK’, reveals Stage 3 blood cancer diagnosis.
— The Hollywood Handle (@hollywoodhandle) March 17, 2023
(Via: https://t.co/Y9jjALCnbs) pic.twitter.com/ODpjqq69FZ
Neill ha raccontato come le sue memorie siano nate proprio dalla prima fase di terapie, quasi un passatempo: «Mi sono ritrovato senza niente da fare – ha detto – e sono abituato a lavorare, mi piace lavorare, amo andare al lavoro e stare con le persone ogni giorno per godermi la compagnia umana, l’amicizia e tutte queste cose. E all’improvviso tutto questo mi è stato portato via e ho pensato: che faccio? Non ho mai avuto alcuna intenzione di scrivere un libro ma mentre andavo avanti a scrivere mi sono reso conto che era qualcosa che mi dava una ragione per vivere e che andavo a letto pensando: di questo ne scriverò domani… mi farà passare il tempo. È stato questo, un vero salvavita, perché non ce l’avrei fatta a superarla senza niente da fare».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Marzo 2023, 09:16
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