Salvini citofona al tunisino presunto spacciatore, è bufera. Lui: «Protesta da benpensanti»
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Lo sfogo ha raccolto l'approvazione del popolo di Twitter che ha apprezzato la dura presa di posizione del conduttore di Radio Deejay. Ma già nella serata di ieri era montata la protesta contro il leader della Lega. Il primo ad accusarlo il sindaco di Bologna Virginio Merola su Facebook: «Io credo che si debba vergognare, caro Salvini. Lei non è un cittadino qualunque. Ha fatto il ministro dell'interno, come mai in quel caso non ha avuto lo stesso interesse? Forse perché adesso è solo propaganda e si comporta da irresponsabile per qualche voto in più».
Contro Salvini si era espressa anche il sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico Alessia Morani: «Ecco il video di #Salvini che suona al campanello di una casa a #Bologna chiedendo se li abita uno spacciatore. Fa anche il nome. Poi chiede: è tunisino? È un cialtrone, un provocatore pericoloso. Ha passato ogni limite. Sta cercando l’incidente, è evidente. Guardate voi stessi».
Questa mattina l'ex ministro ha voluto spiegare i motivi del gesto. «Abbiamo segnalato a chi di dovere che là c'è chi spaccia droga. C'è una normativa tollerante con gli spacciatori, per questo la Lega ha presentato una proposta di Droga zero, perché droga è morte». Ha affermato Matteo Salvini in collegamento con Mattino 5, tornando sulla sua scelta di citofonare, ieri sera, a casa di un presunto spacciatore, nel quartiere Pilastro. «Gli spacciatori devono stare in galera, non a casa. Quando una mamma mi chiede aiuto, una mamma che ha perso un figlio per droga, faccio il possibile mettendomi in prima linea, anche se qualche benpensante - conclude - protesta».
La replica di Salvini a Fabio Volo
«Io inseguivo i Casamonica, il signor inseguiva i quattrini.Lezioni di moralità sulla lotta alla mafia, alla camorra e all'ndrangheta non ne prendo». Lo ha affermato il segretario della Lega, Matteo Salvini, durante una diretta Facebook. «Fabio Volo dice vai a citofonare ai camorristi invece che agli spacciatori. I camorristi - ha ricordato Salvini - quando ho fatto il ministro li abbiamo inseguiti strada per strada, gli abbiamo fregato soldi, macchine, ville e li abbiamo messi in galera, grazie alle Forze dell'Ordine. Io però mi vanto da ministro di aver potenziato con più uomini, più sedi e più mezzi l'Agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie, mentre Fabietto Volo scriveva e Fedez canticchiava».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Gennaio 2020, 17:17
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