Nella ristretta cerchia della dirigenza russa c'è qualche defezione. Niente di allarmante per Vladimir Putin ma il consenso verso l'uomo forte del Cremlino è tutt'altro che granitico. L'ultimo addio, il quarto fra i top manager russi, è quello di Igor Volobuev, vicepresidente della Gazprombank, importantissimo istituto di credito di proprietà statale che raccoglie i capitali stranieri ottenuti dalla vendita del gas, che ha annunciato di essere fuggito dalla Russia. Volobuev, ucraino di nascita, ha deciso di arruolarsi nella milizia territoriale ucraina.
La fuga ai vertici
L’ex magnate ha anche parlato con alcuni giornali delle morti sospette dell'ex vicepresidente della Gazprombank, Vladislav Avaev, a Mosca e dell'ex top manager del gigante energetico Novatek, Sergei Protosenya, in Spagna: "Non credo fossero suicidi", ha detto, mettendo in dubbio le spiegazioni ufficiali.
Un’altra defezione dal giro del presidente è quella del notissimo anche se ormai non più potente Anatolij Chubais, vicepresidente con Boris Eltsin negli anni ‘90, ora vicino a Vladimir Putin anche se non più in prima fila.
Fra gli i alti dirigenti e funzionari noti per essersi dimessi nelle ultime settimane c'è il primo vicepresidente del consiglio di Sberbank Lev Khasis. Secondo i media, Khasis avrebbe lasciato la propria importante posizione in Sberbank nei giorni a cavallo del 24 febbraio, data dell’invasione russa dell’Ucraina. Data la doppia cittadinanza russa e statunitense, Khasis sarebbe fuggito negli Usa. C'è poi il caso di Andrey Panov, vicedirettore di Aeroflot, la più grande compagnia area russa, si è dimesso a inizio marzo dall’incarico ed è fuggito all’estero. Lavorava come vicedirettore per la strategia, i servizi, il marketing di Aeroflot dal 2018.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Aprile 2022, 09:42
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