Putin compie 70 anni, il 7 ottobre compleanno del leader sempre più isolato e sempre più nervoso

Il presidente russo si prepara a celebrare il suo compleanno il 7 ottobre. Il “regalo” dei cittadini della Repubblica Ceca

Putin, i 70 anni di un leader sempre più isolato e sempre più nervoso

di Giorgia Crolace

Un palco dotato di maxi schermi e cartelloni pubblicitari con i quali si annuncia che “Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson sono Russia”. Nella Piazza Rossa di Mosca fervono i preparativi per il prossimo 7 ottobre, il giorno in cui Vladimir Putin festeggerà i suoi 70 anni e l’annessione alla Russia delle quattro regioni ucraine occupate, sottoposte a un referendum farsa non riconosciuto dalla comunità internazionale. Con ogni probabilità, il presidente russo sarà circondato da un bagno di folla. Celebrare una “vittoria” inesistente sul campo mediante l'adesione alla Federazione russa di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson non riuscirà però a nascondere la profonda difficoltà in cui versa la Russia a sette mesi dall’avvio della guerra in Ucraina.

Putin, attacco nucleare tattico? Lo Zar, chiuso in un bunker, sempre più solo (nuovi dubbi sulla sua salute)

Le crescenti difficoltà della Russia

Dopo quattro mesi di occupazione russa, al centro di Lyman è tornata a sventolare la bandiera ucraina mentre le truppe di Kiev «continuano a fare progressi nelle operazioni offensive lungo il fronte nord-orientale e meridionale», come riporta l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla guerra. La liberazione di Lyman, in particolare, mette in risalto, ancora una volta, le difficoltà dell’esercito russo nel mantenere il controllo sul Donbass. Lyman, infatti, fa parte dei territori per i quali Putin ha annunciato l’annessione alla Russia. Dmitrij Peskov, il portavoce del Cremlino, ha dichiarato che le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk faranno parte della Russia entro i confini del 2014 e ha ammesso che i confini delle regioni annesse di Kherson e Zaporizhzhia “non sono ancora determinati” e che la questione verrà risolta con un’ulteriore consultazione con la popolazione. A giudicare da come i russi perdono terreno, la questione dei confini di queste ultime due regioni sarà determinata anche dalla controffensiva portata avanti dall’esercito ucraino.

L’adesione dell’Ucraina alla Nato

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha annunciato che il suo Paese chiederà formalmente una adesione accelerata alla Nato e i capi di Stato di nove Paesi europei membri della Nato (Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Romania e Slovacchia, tutti paesi ex-comunisti) hanno risposto con una dichiarazione congiunta in cui dichiarano di sostenere il percorso verso l'adesione dell'Ucraina all'Alleanza e invitano tutti i trenta Paesi membri a intensificare gli aiuti militari destinati a Kiev. Un segnale importante, anche se al momento l’adesione alla Nato dell’Ucraina è impossibile dal punto di vista legale: una norma stabilisce che non è possibile allearsi con paesi in conflitto.

Putin allarma la Nato: «Prepara un test nucleare». Il Pentagono: non c’è un rischio imminente

Putin è sempre più solo

Il sostegno occidentale all’Ucraina ci mostra un Putin sempre più isolato e sempre più nervoso, convinto che la Russia debba vincere ad ogni costo e che per questo motivo alza la posta in gioco e agita lo spettro di test nucleari al confine con l’Ucraina.

«Putin adesso si sente con le spalle al muro e può essere piuttosto pericoloso e sconsiderato»: è quanto ha dichiarato il direttore della Cia, Bill Burns, nel corso di un'intervista alla CBS, aggiungendo che il presidente russo deve «essere preoccupato, non solo di ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in Ucraina ma anche di ciò che sta accadendo a casa e a livello internazionale». Nonostante la promessa della Cina a febbraio di "un'amicizia senza limiti", ha spiegato Burns, Pechino ha rifiutato di offrire supporto militare.

Le difficoltà di Mosca in Ucraina fanno discutere anche sulla tenuta dell'attuale amministrazione: nel caso in cui la Russia dovesse uscirne totalmente sconfitta, il paese si ritroverebbe in una situazione di totale caos e incertezza politica e sociale.

Il futuro di Putin alla guida della Russia

Mentre si prepara a celebrare il suo compleanno, Vladimir Putin dovrebbe iniziare a preoccuparsi anche del suo futuro al Cremlino. Se le truppe ucraine dovessero riuscire a riconquistare ancora più territorio nelle regioni di Kherson o nel Donbass, il ruolo di Putin potrebbe essere messo in discussione. Il quotidiano statunitense Politico ha ipotizzato dodici possibili successori dello Zar e tra questi figurano Dmitry Medvedev, ex Presidente della Russia e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev, ex direttore del Servizio di Sicurezza Federale della Federazione Russa (Fsb) e attuale segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Alexei Dyumin per anni nella Guardia federale, il servizio di sicurezza personale di Putin, e il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin.

Il “regalo per Putin” dei cittadini della Repubblica Ceca

Intanto, come riporta Reuters, i cittadini della Repubblica Ceca, attraverso una campagna di crowdfunding denominata “Un regalo per Putin” che ha riscosso notevole successo, hanno raccolto più di 1,30 milioni di dollari (1,17 milioni di sterline). I soldi serviranno per acquistare “Tomas”, un carro armato T-72 modernizzato dell'era sovietica dotato di moderne apparecchiature per la visione notturna e le comunicazioni, da inviare all'esercito ucraino.

Alla campagna di cowdfunding, gestita dall'ambasciata ucraina a Praga, hanno partecipato ben 11.288 donatori.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Ottobre 2022, 18:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA