Djokovic sostituito da Salvatore Caruso, 150° al mondo: «Sono il Lucky Loser più famoso» Perché Berrettini ora ha più chance

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di Paolo Ricci Bitti

Djokovic espulso dall’Australia e dall'Australian Open: avvantaggiati gli italiani Salvatore Caruso e Matteo Berrettini.

Ma chi è Salvatore Caruso, che già la stampa specializzata mondiale ha battezzato il re dei lucky loser, ovvero "fortunato perdente"? Ovvero quei giocatori che, pur avendo perso nelle qualificazioni, vengono ripescati per partecipare al torneo principale quando un giocatore si ritira. Di "lucky loser" ce ne sono a ogni torneo, ma qui siamo a Melbourne, all'Australian Open, il primo torneo del Grande Slam dell'anno. E il giocatore che si è ritirato è il numero 1 al mondo e prima testa di serie del tabellone. Mentre Salvatore “Sasà" Caruso è il 150° nella classifica Atp. Ecco: dal 150° posto al primo c'è un salto con pochi o punto precedenti, tanto è vero che il primo candidato a sostituire Nole era in realtà il russo Andrey Rublev che abita permanentemente nella top 10 (ora è 5°). Un nome di rango, insomma.

Salvatore Caruso, il re dei lucky loser

Il tabellone dell'Australian Open è così restato a lungo scritto con i pennarelli cancellabili in attesa della sentenza definitiva che poi è arrivata in ritardo di un paio d'ore rispetto al previsto, quando ormai l'augusto nome del russo era stato già spostato sul tabellone. E visto che altri due lucky loser (l'americano Ernesto Escobedo e il portoghese Joao Sousa) erano già stati piazzati per altre rinunce, è toccato infine a Caruso decollare come un razzo dalla sua 150a posizione: domani affronterà il serbo Miomir Kecmanovic.

Proprio Escobedo, 163° al mondo, aveva battuto Caruso in semifinale nei giorni scorsi al challenge di Bendigo, a 130 chilometri di Malbourne, un torneo che il siracusano aveva affrontato dopo avere perso il match decisivo delle qualificazioni per gli Open contro il giapponese Daniel Tare.

Male che vada "Sasà" si metterà in tasca un bel gettone: 15.500 euro se non andrà oltre il match di domani, mentre il secondo turno vale 21.500 euro e a Caruso su 5 partecipazioni agli Open d'Australia è capitato solo una volta di superare la prima tappa. Gettoni a cui si sommano premi secondari che i giocatori di questo livello impiegano comunque per pagare le spese vive di una vita in giro per il mondo. E chi vince la finale? In questo caso arrivano 2.815.000 euro.

Saggiamente Caruso, pur sconfitto nelle qualificazioni, era restato in Australia per partecipare ad altri tornei: ora si merita un inedito momento di celebrità completando la squadra di altri 9 azzurri, fra i quali Fabio Fognini con il quale aveva avuto proprio a Melbourne un battibecco dopo un ko l'anno scorso al secondo turno. Per dare un'idea del siracusano paragonato a Djokovic si può ricordare che nelle sfide al Roland Garros nel 2019 e a Roma nel 2020 era riuscito a racimolare tre giochi. 

Nato il 15 dicembre 1992 ad Avola, Salvatore ha iniziato a giocare a tennis a 6 anni diventando professionista nel 2009.

Vanta un terzo posto al Roland Garros nel 2019 e agli US Open nel 2020. Sempre due anni fa è arrivato in finale in doppio all'ATP 500 di Rio de Janeiro e in semininale nel singolo all'ATP 250 di Umago.

Ha vinto due titoli in singolare e uno in doppio nel circuito Challenger e nella classifica Atp si è issato al 76° posto nel 2020.

«Non ho seguito molto la vicenda Djokovic, sono qui per giocare a tennis. Diciamo che sono diventato il lucky loser più famoso della storia...», ha detto Caruso a Sky Sport. «Onestamente fra tennisti non si è parlato troppo della vicenda Nole. Qui ci giochiamo uno Slam e siamo concentrati sul nostro lavoro. Per lui è una brutta botta, ma è un grandissimo campione e credo che col tempo troverà la forza per superare anche questo momento di difficoltà».

Oltre a Sasà, gli amici lo chiamano Salvo, tifa Juventus e Ferrari ed è allenato da Paolo Cannova. Longilineo  (1.86 per 89 chili), predilige il cemento. Rovescio a due mani senza disdegnare incursioni a rete. 

E Matteo Berrettini, testa di serie numero 7? Ora, senza Nole, potrebbe arrivare assai più agevolmente in semifinale (magari contro i superfavoriti Alexander Zverev o Rafael Nadal) perché era proprio l'imbattibile Djokovic a sbarrargli la via in quella parte del tabellone. Restano tuttavia dubbi sulle sue condizioni, al momento non ottimali.

Paolo Ricci Bitti

 

Ultimo aggiornamento: Domenica 16 Gennaio 2022, 22:47
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