«Azerbaigian, la strada di Lachin e la costruzione di un Caucaso meridionale sicuro»

«Azerbaigian, la strada di Lachin e la costruzione di un Caucaso meridionale sicuro»

Riceviamo da Ilgar Mukhtarov, ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede.

Precisazione sulla strada di Lachin

«Innanzi tutto vorrei specificare che la strada in questione si trova sul territorio sovrano dell'Azerbaigian, ed il passaggio sulla stessa, ai sensi della Dichiarazione Trilaterale del 10 novembre 2020 firmata da Repubblica dell'Azerbaigian, Armenia e Federazione Russa, è previsto esclusivamente per scopi umanitari.

Contravvenendo a ciò, l’Armenia l’ha utilizzata attivamente, nei due anni trascorsi dalla firma della Dichiarazione, per scopi militari illegali, inclusa la rotazione di personale delle forze armate, il trasporto di mine antiuomo (dall'agosto 2022, più di 2700 mine antiuomo prodotte in Armenia nel 2021 sono state rilevate in alcune parti dei distretti di Lachin e di Kalbajar dell'Azerbaigian. Evidentemente, tutte quelle mine sono state dispiegate nel territorio dell’Azerbaigian attraverso la strada Lachin in palese violazione della Dichiarazione Trilaterale) e per traffico illecito di minerali e altre risorse dai territori dell'Azerbaigian.

E’ evidente che tale utilizzo illegale della strada non può essere tollerato. In tale contesto, dal 12 dicembre 2022 sono iniziate delle manifestazioni pacifiche da parte di ambientalisti azerbaigiani, che protestano contro lo sfruttamento indiscriminato e continuo delle risorse dell’Azerbaigian da parte dell’Armenia. Contrariamente alle accuse infondate portate avanti dalla parte armena, né il governo dell’Azerbaigian, né gli attivisti, hanno bloccato la strada di Lachin.

Il regime per la circolazione di cittadini, merci e veicoli lungo la strada rimane invariato. Il monitoraggio attivo ha registrato più di 1000 veicoli di diverso tipo, che sono già transitati sulla strada in entrambe le direzioni, senza alcun impedimento. Riprese video diffuse in fonti aperte confermano questo. In media, 30 veicoli passano giornalmente sulla strada in entrambe le direzioni.

A nessun residente locale, infatti, è stato impedito di transitare lungo la strada. Non esiste nessuna emergenza umanitaria.

L’Azerbaigian non nasconde però la sua preoccupazione per il fatto che alcune persone, che affermano di essere rappresentanti dei residenti locali armeni, impediscano intenzionalmente ai residenti di utilizzare la strada, con il solo scopo di drammatizzare la situazione e sfruttarla per i loro nefasti scopi.

Sebbene la strada rimanga aperta per il passaggio per scopi umanitari, anche l'Azerbaigian ha preso sul serio il possibile impatto negativo della situazione. Il governo dell'Azerbaigian è in stretto contatto con l'ufficio del ICRC presente a Khankendi e ha confermato la sua disponibilità a venire incontro ad ogni bisogno umanitario causato dagli eventi.

Mi preme ribadire che l’Azerbaigian continua ad essere fautore dell’instaurazione di relazioni di buon vicinato tra l'Armenia e l'Azerbaigian, elemento chiave per costruire un Caucaso meridionale sicuro, stabile e prospero».


Ultimo aggiornamento: Sabato 28 Gennaio 2023, 18:34
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