Zingaretti: «Grazie Sardine» Salvini: «Bene, comunque»

Alessandra Severini
Fallisce l'assalto al fortino rosso emiliano di Matteo Salvini, il governo tira un sospiro di sollievo e si prepara ad affrontare tutti i temi rimandati al dopo elezioni. Il leader leghista si è detto orgoglioso per il risultato della Lega in Calabria e, glissando un po' sulla sconfitta in Emilia, ha ricordato il risultato della Lega in una regione in cui «per la prima volta da 70 anni c'è stata partita». Di certo Salvini sente il peso di quello «stravinciamo» detto con sicurezza qualche ora prima del voto ma non rinuncia ad attaccare il governo, sottolineando che la debolezza mostrata «dai 5 stelle avrà certamente delle conseguenze a Roma».
Nel centrosinistra Nicola Zingaretti ha ringraziato sia Bonaccini «anche se aspettiamo i risultati» sia Callipo. E poi ha ringraziato le Sardine: «Una scossa positiva». Teresa Bellanova, capo delegazione di Italia viva al governo è la prima ad esultare, sottolineando su Facebook come un candidato unitario, credibile e attrattivo e un percorso realmente condiviso sono il viatico migliore per sconfiggere il centro destra a trazione leghista».
Nel centrodestra la vittoria in Calabria ha rinvigorito Forza Italia. «Il riscatto del sud - ha esultato il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani - parte grazie al nostro lavoro dalla Calabria dopo le vittorie che abbiamo avuto in Basilicata e Molise. E contiamo di vincere anche in Campania».
Nel governo per ora si va cauti. Tutti i nodi rinviati nelle scorse settimane in attesa dell'esito del voto torneranno già da oggi sul tavolo di Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte lo ha detto ancora prima del voto di domenica: comunque vada nelle due Regioni, l'esecutivo continuerà a lavorare con un orizzonte di legislatura che arriva al 2023 passando per l'elezione del presidente della Repubblica prevista nel 2022. Del resto, gli stessi parlamentari attuali non hanno grande voglia di tornare al voto, sapendo che la prossima volta si eleggeranno non più 945 parlamentari ma 600.
Ma la vittoria in Emilia permette al segretario dem Nicola Zingaretti di dire che sarà «più esigente» mentre gli alleati di governo del M5s attraversano una fase molto difficile. Probabile dunque che i dem chiedano una verifica di governo, non per minacciare il voto anticipato, ma per definire temi a loro cari come la riforma del fisco, la modifica dei decreti sicurezza, i diritti e l'ambiente. Trovare la sintesi con i pentastellati, confusi e frammentati, non sarà però compito facile. C'è poi la mina' Italia Viva, con Renzi che intende continuare a dare battaglia su temi come la prescrizione e le concessioni autostradali su cui ha posizioni opposte a quelle dei 5 stelle.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Gennaio 2020, 05:01
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