Vladimir Luxuria da stasera di nuovo a Tale e Quale Show per il torneo finale. Che

Vladimir Luxuria da stasera di nuovo a Tale e Quale Show per il torneo finale. Che
Vladimir Luxuria da stasera di nuovo a Tale e Quale Show per il torneo finale. Che effetto fa tornare sul luogo del delitto?
«Sono molto felice. Potrebbe sembrare retorico, invece è la verità. Sono contenta di rivedere una piccola famiglia di persone con cui ho condiviso una bellissima esperienza. Ho rivisto le truccatrici con le quali ho trascorso ore e ore, ma non perché sia così brutta e abbia bisogno di restauro come la Cappella Sistina, bensì perché per il tipo di programma ci vogliono tante ore di lavoro per assomigliare al personaggio».
Partecipare a Tale e Quale è molto impegnativo.
«È come andare a scuola. Per me lunedì è suonata la campanella. Ho le mie lezioni di canto, ballo, recitazione, trucco, prova costume».
Quali personaggi le piacerebbe imitare?
«Ho imparato una cosa. E do un consiglio a chi partecipa a Tale e Quale: non lasciatevi ingannare dai vostri idoli. Perché si amano al punto che si vogliono emulare e non si pensa se la voce o le fattezze fisiche possano assomigliare, ciò può trarre in inganno. A me quando mi hanno affibbiato dei personaggi ho subito pensato: oddio come farò. Invece ho scoperto che stavano nelle mie corde. Ivan Cattaneo ogni volta che mi vede ripete: sei più vero di me».
Le piace questo governo?
«Dal mio punta di vista è migliore del precedente».
Reggerà a lungo?
«Arrivare all'elezione del presidente della Repubblica è un buon collante. Prima c'era un'alternativa, perché il M5S poteva allearsi col Pd, oggi non c'è. Quindi si andrebbe a votare. Con meno posti in parlamento sono sicura che anche quelli della Lega ci penseranno due volte prima di scegliere le elezioni».
Che cosa pensa della scelta di Renzi?
«Renzi vuole fare Forza Italia. Usa lo stesso linguaggio di Berlusconi. È il suo erede. Presto anche la Polverini lo abbraccerà. Renzi vuole pescare in quell'elettorato più moderato che non si riconosce né con Salvini né con Meloni».
Il fenomeno Greta
«Ho fiducia nella nuova generazione. Ho trovato fuori luogo il linguaggio offensivo verso un essere umano che è piccola, femmina e per di più autistica. Sono favorevole a qualsiasi cosa serva a segnalare il grave problema del riscaldamento globale, dell'inquinamento e della plastica».
Greta non le sembra pilotata?
«Una macchina da guerra. Se funziona, che funzioni. Purtroppo abbiamo dei leader mondiali, da Trump a Bolsonaro, che preoccupano. Perfino la Cina sta acquisendo una sensibilità sull'ambiente. Siamo passati dalla green economy di Obama a Trump che quando si sciolgono i ghiacciai non si preoccupa, bensì pensa a costruirci un centro commerciale e chiede di comprare pezzi di Groenlandia. Per me è un dato positivo che ci siano dei giovani che seguono più l'ambiente che gli influencer».
Già gli influencer guadagnano bene.
«Il problema non è di chi fa l'influencer ma di chi si fa influenzare».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Ottobre 2019, 05:01
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