Vent'anni del Gladiatore da Oscar: il mito di Scott alla prova del sequel

Michela Greco
«Al mio segnale, scatenate l'inferno». Difficile trovare qualcuno - almeno tra i quaranta-cinquantenni - che non riconosca questa frase, che non sappia da dove viene, che non l'abbia citata almeno una volta. L'incitamento di Massimo Decimo Meridio, un Russell Crowe all'epoca trentaseienne, è una delle battute più celebri del mitico Il gladiatore di Ridley Scott, diventata nel tempo sinonimo dell'esortazione più selvaggia, dell'istigazione a liberare la forza bruta. Di sicuro, da subito quella frase entrò nell'immaginario collettivo.
Quest'anno si festeggia il ventesimo anniversario di quel film così incisivo. Correva l'anno 2000, infatti, quando quel kolossal riuscì nell'impresa di accontentare il pubblico e molta parte della critica. Vinse ben 5 Oscar - Miglior Film, Attore Protagonista, Costumi, Sonoro ed Effetti Speciali e incassò oltre 460 milioni di dollari nel mondo (secondo, quell'anno, solo a Mission: Impossible 2). La storia è quella del generale dell'esercito romano Massimo Decimo Meridio, l'uomo più fidato dell'imperatore Marco Aurelio, che viene ridotto in schiavitù quando il crudele Commodo, figlio dell'imperatore, ne usurpa il trono. Per Russell Crowe fu uno dei ruoli più importanti della carriera e Joaquin Phoenix, all'epoca ventiseienne, si impose nei panni del super-cattivo Commodo: entrambi sono rimasti impressi nella memoria collettiva e l'epica ricerca di vendetta di Massimo, che culmina con il suo combattimento da gladiatore nel Colosseo, continua a esaltare gli spettatori ancora oggi.
Non a caso - è notizia di questi mesi - il film avrà finalmente l'atteso sequel di cui si parla da sempre. A scriverlo dovrebbe essere Peter Craig (Hunger Games e il nuovo Top Gun); a dirigerlo, di nuovo Ridley Scott. La storia dovrebbe svolgersi 25 anni dopo i fatti del primo film, avendo come protagonista Lucio, figlio di Lucilla (che era interpretata da Connie Nielsen) e nipote di Commodo. Ne Il gladiatore quel personaggio, che aveva 13 anni, era interpretato da Spencer Treat Clark, e chissà se sarà di nuovo lui a riprendere quel ruolo. Di sicuro il sequel attirerà l'attenzione di tantissimi fan, che però saranno anche pronti a demolirlo se dovesse deludere le aspettative. Il rischio, rimettendo mano a un film così epico (in tutti i sensi), non è basso.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Febbraio 2020, 05:01
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