Valanga a Campo Felice: 2 morti

Valanga a Campo Felice: 2 morti
Lorena Loiacono
Sono morti sotto una valanga di neve, staccata dalle montagne sopra Campo Felice, in provincia dell'Aquila. Così ieri hanno perso la vita due sciatori romani, Massimo Urbani e Massimo Franzè, mentre un terzo, Amerigo Guerrazzi anche lui romano, è rimasto ferito ed è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale San Salvato dell'Aquila in codice rosso.
L'elicottero del 118, con l'equipaggio e i soccorritori del Soccorso Alpino, non appena segnalato l'incidente è partito subito dall'aeroporto aquilano di Preturo per raggiungere la zona, aiutato anche dalle unità cinofile addestrate proprio per le ricerche tra la neve. I due uomini rimasti uccisi dalla valanga erano esperti sciatori, come riportato dagli operatori del Soccorso Alpino, erano impegnati in un fuori pista e, investiti dalla massa di neve, sono stati travolti dalla slavina e sbattuti a gran velocità contro gli alberi. I soccorsi hanno trovato i corpi sepolti sepolti sotto la massa di neve. La valanga, con un fronte di un centinaio di metri, si è staccata nell'area chiamata Anfiteatro: si tratta di una zona non servita da impianti di risalita. Sotto choc un altro membro del gruppo: «È un puro caso che io sia vivo. Una combinazione del destino. Dovevo essere con loro ma stamattina quando sono arrivato l'impianto era ancora chiuso e non ho agganciato i miei amici». Lo dice all'ANSA Massimo D'Azzena, medico di Roma, che frequenta assiduamente Campo Felice, dove sono morti due suoi amici travolti da una valanga durante un fuori pista«.
L'area, tra i Comuni di Rocca di Cambio e Lucoli, in provincia dell'Aquila, si trova vicino agli impianti sciistici di Campo Felice dove le piste non sono state interessate dalla valanga ma restano costantemente monitorate. Nella zona, a causa delle recenti e abbondanti nevicate tra cui quella della notte tra sabato e domenica, il vento da sud ha fatto accumulare circa 4 metri di neve. Una coltre bianca piena d'aria e pesante che non si è amalgamata con lo strato sottostante, ghiacciato e compatto: uno dei fattori che può aumentare il rischio di scivolamento e quindi di slavine e valanghe.
Ma, d'altro canto, è stata proprio quella coltre di neve fresca a richiamare l'attenzione di migliaia di sciatori che, ieri mattina, si sono riversati sulle piste confidando nel bel tempo. Tanto da bloccare il traffico. Una domenica che, di certo, non sarebbe dovuta finire così.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Febbraio 2018, 05:01
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