Un'artista a tutto tondo, ma con la voglia e l'umiltà di mettersi sempre in

Un'artista a tutto tondo, ma con la voglia e l'umiltà di mettersi sempre in gioco. Questa è Loretta Goggi, una signora dello spettacolo che ora si divide tra la televisione, dove ogni venerdì è nella giuria del varietà di Rai1 Tale e Quale Show, e il cinema, dove si misura con ruoli molto diversi tra loro.
Tale e Quale Show è arrivato alla nona edizione: qual è il segreto del successo?
«Negli anni si è alzata molto l'asticella. Credo che questo programma sia un bel punto di partenza per chi vuole dimostrare di muoversi a tutto tondo nello showbiz».
Come le sembrano i concorrenti di quest'anno?
«Un terzo di loro è veramente forte, Conti e gli autori hanno scelto molto bene il cast. Qui non importa che siano molto famosi, ce ne sono alcuni meno noti che stanno dimostrando grande talento. Ad esempio la Schillaci, oppure Monte, che sembrava solo un bel ragazzo e invece canta molto bene, o ancora la Morlacchi che oltre ad una bellissima voce ha grande ironia, solo per citarne alcuni».
Le imitazioni sono state fondamentali anche per lei.
«Sì, sono state un buon lasciapassare per entrare nel varietà, ho scoperto di esserne capace facendo Canzonissima».
Per una parte del suo percorso artistico ha fatto coppia con sua sorella Daniela.
«Sì, abbiamo fatto Ribaltone, Go & Go, in Spagna abbiamo avuto molto successo come Hermanas Goggi... poi mi hanno proposto Fantastico e mia sorella mi ha spinta ad accettare anche senza di lei».
Qual è stato il momento della svolta?
«Ne ho avuto diversi. Sicuramente una grande svolta è stato diventare conduttrice solista con Loretta Goggi in quiz, Ieri, Goggi e domani e il Festival di Sanremo, che prima di me non era mai stato condotto da una donna».
Come è cambiato il mondo dello spettacolo?
«Sono cambiati soprattutto i ritmi, oggi tutto è in diretta e quindi o la va o la spacca, sarebbe impossibile riproporre il varietà di allora. Stessa cosa nella fiction: La freccia nera l'abbiamo girato in 8 mesi, oggi i tempi sono molto più stretti».
Ora cosa sta girando?
«Il film GlassBoy di Samuele Rossi, tratto da un libro di Fabrizio Silei, storia di un bambino emofiliaco che vive sotto una campana di vetro. Finora al cinema avevo fatto i musicarelli e Pazze di me di Brizzi, ora mi sto riaffacciando in punta di piedi, con la voglia di capire se può essere il mio futuro».
Alcune attrici lamentano una carenza di ruoli importanti dopo i 50 anni.
«È vero, per chi è sempre stata una protagonista assoluta, essere co-protagonista potrebbe sembrare una deminutio. Ma sono comunque ruoli di spessore e che permettono di mettersi alla prova: in Appena un minuto sono la mamma verace di Max Giusti, una donna di periferia, in Burraco fatale una signora sofisticata dell'alta borghesia, mentre in GlassBoy sono una nonna austriaca apprensiva e molto tosta».
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Ottobre 2019, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA