«Un album pieno di amore per la vita»

«Un album pieno di amore per la vita»
Rita Vecchio
MILANO - «Sono uno a cui piace la vita normale». Esordisce così Eros Ramazzotti alla vigilia dell'uscita di Vita ce n'è che ha presentato ieri sera tra gli strumenti musicali antichi della Sala della Balla del Castello Sforzesco di Milano durante la Milano Music Week. A fargli le domande, e non è un caso, è stato Pippo Baudo, direttore artistico delle sue tre partecipazioni al Festival di Sanremo e prima ancora a Castrocaro. Tant'è che il Pippo nazionale dice: «Ramazzotti? L'ho inventato io». Vita ce n'è, «dal titolo forte che arriva al cuore», è focolaio di idee e sonorità, ballad e ritmi latini, con denominatore comune l'amore.
«Amore per la musica e per la vita - racconta il cantante romano, 55 anni, che in 40 di carriera ha venduto più di 60milioni di dischi - Canto l'amore per emozionare. Oggi più che mai abbiamo bisogno di sentimenti veri e ottimismo». Da una parte per lui l'album è «una ripartenza forte», dall'altra «una sfida con cui si vuole lasciare un segno, si vuole spaccare». Quindici tracce con la bonus track Per il resto tutto bene in duetto con la cantante tedesca Helene Fischer. Tracce «che sono slogan».
L'album è dedicato a Pino Daniele: «era il minimo che potessi fare. Un mito non solo per me ma per l'intera musica, di cui conservo gelosamente la chitarra che mi ha regalato. Dividevamo amicizia e lavoro. Ricordo ancora il tour indimenticabile con lui e Jovanotti». Ed è a firma di Jovanotti In Primo Piano, uno dei pezzi («ho cambiato l'arrangiamento per renderlo coerente con il resto del disco»). C'è Buonamore per la figlia Aurora («Le ho dedicato una canzone in questo momento in cui il fidanzamento l'ha cambiata in meglio. É difficile essere padre»), i duetti con Luis Fonsi (in Per le strade una canzone registrato a Miami), Helen Fisher e con Alessia Cara. Tra gli autori, Paolo Antonacci (figlio di Biagio): «veniva dal rap, e scriveva suite invece che canzoni. A poco a poco, è cresciuto. Ho preso questa canzone che voleva portare a Sanremo e l'ho fatta mia». Tutte queste collaborazioni? «Mi piace andare alla scoperta di giovani autori», risponde. Ospite a Sanremo? «Se Baglioni mi vuole, vado». E visto che il tour partirà dal 17 febbraio da Monaco, la sua presenza pare essere scontata. «Sarà musicalmente ricco e pieno di spettacolo». Un world tour per i cinque continenti (Milano - Mediolanum Forum, 5-6-7-8 marzo, Roma - Palalottomatica, 12-13-15-16 marzo). Tornerà a Radio City Music Hall di New York. «Non mi sono mai cullato nei successi passati. Il fatto di avere già venduto tanti biglietti (200mila biglietti, ndr) mi fa solo capire che devo prepararmi al meglio».
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Novembre 2018, 09:47
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