Trentin, argento amaro

Trentin, argento amaro
Marco Lobasso
ROMA - Sembrava impossibile non vincere. Per Matteo Trentin, campione europeo, atroce beffa al Mondiale inglese. In fuga e favorito nel finale in un gruppetto di quattro, si fa battere nello sprint e negli ultimi duecento metri dal danese Pedersen che era sfavorito e sicuramente meno veloce. Ha fatto la differenza il percorso durissimo e il maltempo per tutta la gara, come ha confermato lo stesso Trentin, dispiaciuto all'arrivo.
«Stavo morendo di freddo. È stata una corsa veramente dura. Ero venuto qui per vincere, ci sono andato vicino e mi girano per non essere riuscito a farlo. L'ultimo giro? Ero lì che pensavo solo alla volata e sono stato battuto anche se magari sulla carta ero il più veloce. Ma oggi Pedersen è stato il più bravo, niente da dire. Peccato perchè si stava per staccare in salita, ha tenuto duro. Mi roderà per tutto l'anno quando lo vedrò con quella maglia».
Trentin sottolinea la prova della squadra azzurra: «Siamo stati bravi, avete visto una grande Italia, eravamo dappertutto, Moscon poi è stato fenomenale (quarto, dopo il quinto del 2018). Questa sconfitta sarà dura da mandare giù ma domani da qualche parte il sole sorge lo stesso. Non sono così deluso onestamente - ha concluso - non ho perso di un centimetro, lo sport è questo. A volte, come oggi, non è bello, ma è così» Battuti comunque tutti i grandi avversari, con il favorito Sagan finito solo quinto e con l'olandese Van der Poel crollato nel finale. Comunque sia, il 29 settembre, giorno in cui Felice Gimondi avrebbe compiuto 77 anni, è stato degnamente onorato dall'Italia del ct Cassani.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Settembre 2019, 05:01
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