Sull'arma di Sissy solo il suo Dna

Sull'arma di Sissy solo il suo Dna
Solo tracce di un Dna sulla pistola, quello della vittima. Nessun mistero ma solo suicidio. Potrebbe essere questo l'epilogo della tragica vicenda di Sissy Trovato Mazza, l'agente penitenziaria del carcere di Venezia deceduta dopo un'agonia di due anni il 12 gennaio. La donna, mentre era in servizio esterno in ospedale a Venezia, dove aveva fatto visita ad una detenuta, fu trovata in fin di vita in un ascensore, il 1° novembre 2016. Sulla testa la ferita di un colpo di pistola, quella di ordinanza, che aveva accanto. Ora la perizia dei consulenti di parte ha accertato che su quell'arma c'era solo il Dna di Sissy.
Un caso che sembrerebbe avviarsi all'archiviazione, quella che il giudice aveva respinto in ottobre, sollecitando un supplemento di indagine, per valutare l'ipotesi di istigazione al suicidio. La famiglia di Sissy Trovato Mazza non ha mai creduto alla tesi dell'incidente, e chiede di indagare ancora, temendo sia stata eliminata perché aveva scoperto strani traffici in carcere. (P.Pas.)

Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Aprile 2019, 05:01
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