STRAGE NEI CIELI

Domenico Zurlo
L'ipotesi più spaventosa, alla fine, sembra proprio quella giusta. Anzi, gli esperti lo dicono a chiare lettere.
Il Boeing 737-800 della Ukraine International Airlines, il volo di linea precipitato nella notte dell'attacco iraniano alle basi americane in Iraq, sarebbe stato abbattuto da un missile anti-aereo: a colpirlo, un missile terra-aria Tor M-1, di fabbricazione russa, noto presso la Nato come Gauntlet. A rivelarlo è stata Newsweek, citando tre fonti: una dell'intelligence Usa, una dell'intelligence irachena, e una del Pentagono.
«Qualcuno potrebbe aver commesso un errore», il lapidario commento del presidente americano Donald Trump: la batteria anti-aerea iraniana, secondo le fonti citate dalla rivista statunitense, era attiva contro possibili risposte ai raid compiuti contro gli obiettivi americani.
Due minuti dopo essere decollato da Teheran, destinazione Kiev, il Boeing si è schiantato nelle campagne intorno alla capitale iraniana. A bordo c'erano 176 persone, tra cui 3 piloti e 6 assistenti di volo: le vittime sono per la maggior parte iraniane (82) e canadesi (63), ma anche 11 ucraini, 10 svedesi, 4 afghani, 3 britannici e 3 tedeschi.
L'ipotesi di un missile era stata suggerita anche dalle autorità di Kiev, che avevano parlato anche di una collisione di altro tipo o addirittura di un atto di terrorismo, mentre dall'aviazione civile iraniana avevano inizialmente imputato lo schianto ad un problema tecnico. Ma che ci fosse qualcosa di strano lo si era capito da subito, dopo l'annuncio delle autorità iraniane di non voler consegnare le due scatole nere recuperate tra i detriti né agli Usa né tantomeno alla Boeing. E quella del problema tecnico, due giorni dalla sua totale revisione, sembrava un'ipotesi azzardata almeno stando alle parole del presidente della compagna Evgeny Dykhne: «L'aereo era in buone condizioni, uno dei migliori», aveva detto. «Garantiamo la qualità di tutti i nostri aeromobili e le elevate qualifiche di tutti gli equipaggi». Una tragedia che, errore o meno, non ha certo contribuito ad attenuare la tensione e i venti di guerra tra gli Stati Uniti e la Repubblica Islamica.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Gennaio 2020, 05:01
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