Stefania Cigarini
L'emergenza Covid ci ha trasformato in un popolo di fornai,

Stefania Cigarini
L'emergenza Covid ci ha trasformato in un popolo di fornai, pasticcieri, pizzaioli. Cinque settimane di emergenza ed isolamento hanno resettato e riprogrammato le abitudini di tutti, così come il carrello della spesa che ha anche mutato la sua composizione dall'inizio della pandemia ad oggi. Il tempo delle scorte e della dispensa di emergenza - l'acquisto di grandi riserve di pasta, riso, olio, conserve - dei primi giorni di lock down ha ceduto il passo ad una tavola di tradizione che prevede di produrre in casa pane, pizza, dolci.
Per Coop, che ha reso noti i dati elaborati sul periodo 24 febbraio-23 marzo (incremento delle vendite dell'11,3%), si tratta di una parziale uscita dalla psicologia di assedio e di un tentativo di ritorno alla normalità, almeno tra le mura di casa. Tant'è che nel carrello sono tornati gli sfizi, come le creme spalmabili (Nutella e simili), il vino, la birra. E i prodotti beauty, soprattutto quelli legati alla cura e colorazione dei capelli.
Una cosa è certa: «Gli italiani sono maestri nel fare la spesa. E lo sono stati ancora di più in questo periodo - analizza Albino Russo, direttore generale Ancc Coop - Da subito hanno fatto il loro kit da bunker domestico, puntando prima i beni di nuova necessità, quelli da emergenza sanitaria, poi la scorta di prodotti da lungo sostentamento. Ora tirano fuori le ricette della nonna e inaugurano una nuova dimensione domestica». Anche il carrello di Esselunga si riempie di prodotti di base come zucchero, pasta, riso, conserve, farina, carne, pesce in scatola. «Stiamo facendo del nostro meglio, in una situazione di emergenza molto complessa - spiega l'amministratore delegato Sami Kahale - Non c'è alcun problema di approvvigionamento per quanto riguarda la grande distribuzione organizzata, siamo garantiti nel modo migliore, come un vero e proprio servizio pubblico». Si registra un aumento considerevole anche per detergenti per superfici, igienizzanti, baby food. In crescita il consumo di uova, pollo, carne in genere, pane a lunga conservazione e latte Uht. A venire penalizzati, e in maniera significativa, secondo i dati Esselunga, sono i prodotti non primari come piatti pronti e pasticceria. Un allarme annunciato dall'Unione Italiana Food, associazione delle principali aziende dolciarie italiane, che quantifica un preoccupante -40% nella vendita di colombe e uova pasquali.
Nord e Sud uniti nella scelta di prodotti basici; è quel che registra Conad dai suoi osservatori-supermercati: farina, zucchero, uova, legumi secchi e in barattolo, pasta di semola (che si prende una rivincita su prodotti alternativi), conserve alimentari, salumi e formaggi, oltre ai disinfettanti per la casa e l'alcol denaturato.
«In un momento così delicato per il Paese - dice Francesco Avanzini direttore generale Conad - siamo consapevoli del ruolo che possiamo e dobbiamo svolgere. I punti vendita sono uno spazio sociale e l'essere comunità fa da sempre parte del dna di Conad. È questo un valore che ci permette di essere vicini alla comunità dando più rassicurazioni alle persone e rispondendo alle esigenze».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Aprile 2020, 05:01
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