Stato d'emergenza e coprifuoco dopo la rivolta per i rincari

È bastato l'annuncio dell'aumento del biglietto dei bus per scatenare la rivolta di un intero Paese. Un'escalation di violenze - iniziata una settimana fa con l'occupazione pacifica delle stazioni della metro di Santiago e che prosegue con incendi, barricate e scontri - che il governo di Sebastian Piñera non riesce più ad arginare, nonostante abbia già bloccato il rincaro. Il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza. A Santiago è tornato il coprifuoco e pattuglie di militari presidiano le strade, come ai tempi di Pinochet. E si registrano già tre morti. Le violenze - studenti da una parte, soldati dall'altra - dilagano in tutto il Paese, dal confine con il Perù alla Terra del Fuoco. E mentre il Cile brucia, i media locali pubblicano la foto del presidente Piñera che mangia tranquillamente una pizza in un locale di Santiago.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Ottobre 2019, 05:01
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